Corriere della Sera

Generali, confermati strategie e obiettivi Sì alla nuova governance

- Di Sergio Bocconi

L’assemblea Generali approva bilancio, dividendo in due tranche causa emergenza Covid-19, e le modifiche alla governance che aumentano lo spazio nel board per liste di minoranza e indipenden­ti e danno la facoltà al consiglio uscente di presentare la lista per il rinnovo delle cariche.

«Siamo di fronte a scenari complessi e per molti versi inediti», ha detto il group ceo Philippe Donnet, «ma la nostra forza e la solidità ci permettono di riconferma­re la validità della nostra strategia. Il piano al 2021 è ambizioso ma dopo un anno abbiamo già raggiunto importanti risultati come la riduzione dell’ammontare e del costo del debito». Il 2020 «sarà sotto pressione perché il nuovo business sta rallentand­o ma manterremo i nostri obiettivi per il 2021». Nel contesto attuale, ha poi aggiunto, «il gruppo dovrà essere più disciplina­to e rigoroso e noi dobbiamo essere più bravi ad adattarci in corso d’opera. Ed è quello che faremo». Fusioni e acquisizio­ni? «Oggi non rappresent­ano una priorità, ma guardiamo sempre a eventuali opportunit­à»

Donnet ha quindi ricordato «i risultati record del 2019» e la scelta del consiglio di amministra­zione di «confermare il dividendo 2019», pari a 96 centesimi, che sarà distribuit­o in due tranche (rispettiva­mente pari a 50 e 46 centesimi, quest’ultima subordinat­amente alla verifica delle condizioni di patrimonio e regolament­ari, rispettand­o l’input delle authority di vigilanza.

Il presidente Gabriele Galateri ha fatto riferiment­o a un mondo post Covid «diverso» nel quale Generali si muoverà «con la concretezz­a che contraddis­tingue il gruppo da quasi due secoli». Galateri ha poi definito «cruciale» l’azione concertata «delle autorità europee e delle banche centrali». Ma, ha aggiunto « si tratta di un buon inizio: servirà molto altro, soprattutt­o per quanto riguarda la politica fiscale, per ricostruir­e l’economia del continente ed evitare rischi di frammentaz­ione». In Italia «le forti misure prese» per contrastar­e la pandemia «causeranno una contrazion­e economica seguita da un graduale ritorno alla normalità».

All’assise, che si è svolta a Torino (eccezional­mente solo per quest’anno, il prossimo si tornerà a Trieste, hanno sottolinea­to i vertici) e nelle modalità previste per l’emergenza, quindi con gli azionisti presenti solo attraverso la figura del rappresent­ante designato, ha partecipat­o circa il 57,6% del capitale. Nessuna novità relativa ai soci più rilevanti: Mediobanca 12,86%, Caltagiron­e 5,11%, Del Vecchio 4,84%, Benetton 3,99%, De Agostini l’1,45%.

L’assemblea ha votato a favore di tutte le delibere, approvando­le con quote vicine al 98%. I fondi, come accade di frequente, si sono in parte espressi contro le proposte relative alle componenti variabili delle remunerazi­oni dei top manager, che sono state di conseguenz­a approvate con quote inferiori al 70%.

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Philippe Donnet, Generali
Al vertice Philippe Donnet, Generali

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