Così l’ismea sostiene agricoltura e imprese
Caro direttore, in riferimento all’articolo dello scorso 29 aprile le volevo segnalare la inesattezza delle informazioni riportate sul ruolo dell’ismea. L’ismea, ente vigilato dal ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, garantisce — con i suoi fondi di garanzia — i finanziamenti all’agricoltura sin dal 1961. In tale ambito, le attività agrituristiche sono sempre state assistite dalle protezioni finanziarie dell’istituto, in quanto connesse alle attività agricole primarie. L’assegnazione in favore di Ismea di 100 milioni di euro disposta nell’ambito dell’emergenza Covid-19 dal recente decreto legge 23/2020 (liquidità) conferma il ruolo di Ismea, quale Garante pubblico dell’intero settore agricolo. Mi permetta di precisare ancora che le nuove linee di garanzia introdotte dal decreto Liquidità, compresa la garanzia 100% sui finanziamenti da 25 mila euro, sono già operative e si aggiungono a quelle ordinarie offerte dall’istituto. Oggi, già oltre 500 aziende, proprio per il tramite di quelle stesse banche che — secondo l’articolo «non sembrano avere nessuna intenzione di fidarsi dell’ismea» e quindi, indirettamente, dello Stato che rispetto a tali operazioni agisce come garante di ultima istanza — hanno effettuato con successo la prenotazione dei fondi (abbiamo superato i 10 milioni di euro). Del tutto inesatta e non verificata risulta anche la notizia che per esercitare la funzione di garante l’ismea andrebbe «quantomeno ricapitalizzato».
Patrimonializzazione «L’istituto è solido e opera gli accantonamenti necessari»
L’istituto non solo è solidamente patrimonializzato — come si evince dai bilanci pubblicati — ma, consapevole del ruolo di protezione del credito agrario che ricopre da ormai sessanta anni, opera tutti gli accantonamenti e gli assorbimenti necessari in relazione ai rischi assunti, nel massimo rispetto delle normative nazionali ed europee che regolano queste attività e sotto il controllo della Corte dei Corti. Mi lasci aggiungere che duole constatare, come in questo momento, notizie come quelle apparse invece di contribuire ad una corretta informazione sugli strumenti disponibili, concorrano solo a disorientare le imprese, lasciandole ancora più sole davanti alla crisi economica connessa all’emergenza epidemiologica in atto.