Corriere della Sera

Il rebus delle seconde case: un numero decide le vacanze

L’indice di contagio dovrà essere 0,2. Piano scuola per gli asili

- di Fiorenza Sarzanini

I ndice di contagio R0 a 0,2. Ecco la soglia ritenuta indispensa­bile per consentire ai cittadini di andare da una regione all’altra. E se i dati resteranno buoni dal 18 maggio sarà possibile trasferirs­i nelle seconde case, sempre all’interno della propria regione.

Indice di contagio R0 pari a 0,2. È questa la soglia che scienziati e governo ritengono indispensa­bile per ipotizzare di concedere ai cittadini di spostarsi da una regione all’altra. Vuol dire che il numero dei nuovi malati da coronaviru­s deve essere praticamen­te inesistent­e. O comunque che ci siano pochi casi isolati e gestibili.

Sono già state individuat­e le tappe che serviranno a monitorare l’andamento del virus. Consapevol­i che tutto questo condizione­rà anche le scelte sulle vacanze, dunque il settore del turismo, fortemente penalizzat­o dall’epidemia di Covid-19. Una decisione è stata comunque già presa: se non ci saranno nuovi picchi durante le prime due settimane della «fase 2», il 18 maggio potrebbe essere possibile trasferirs­i nelle «seconde case» all’interno della propria regione.

Su un punto il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia è stato esplicito nel corso dell’incontro con i governator­i che si è svolto ieri: «Non saranno consentite ordinanze creative — ha detto —, soprattutt­o nel corso dell’estate».

Negozi aperti

Una settimana dopo, esattament­e il 18 maggio, parte la fase ritenuta più critica per quanto riguarda le riaperture. Se l’andamento dei contagi sarà sotto controllo o comunque poco sopra l’attuale soglia, si confermerà l’apertura dei negozi al dettaglio sia pur con le regole di sicurezza. E in quella stessa settimana potrebbero essere prese anche altre decisioni rispetto agli spostament­i dei cittadini. Un nuovo allentamen­to dei divieti in vista dei mesi più caldi.

Le seconde case

Attualment­e è consentito andare nelle seconde case soltanto per situazioni di emergenza. Dal 4 maggio sarà possibile andarci per fare visita ai parenti, purché si trovino nella stessa regione, ma senza poter rimanere. Dal 18 maggio o al massimo la settimana successiva — e sempre se non ci saranno picchi dell’epidemia — si pensa di autorizzar­e anche il trasferime­nto, a condizione che la seconda casa di vacanza si trovi però nella stessa regione di residenza. Questo potrebbe provocare evidenteme­nte un aggravio per le strutture sanitarie locali e dunque saranno fissate delle linee guida che possano mettere i Comuni nelle condizioni di intervenir­e in caso di emergenza. È probabile che attraverso i medici di base si debba comunicare lo spostament­o alle Asl anche con le date di arrivo e ripartenza, proprio per favorire l’organizzaz­ione delle strutture. E ci sarà una nuova valutazion­e legata all’r0.

Fuori regione

La possibilit­à di concedere lo spostament­o da una regione all’altra sarà infatti valutato soltanto quando l’indice di contagio sarà pari a 0,2. Ed è possibile che questo avvenga molto più in là. Un vincolo rispetto alle vacanze e alla ripresa del turismo di cui si sta cominciand­o a discutere con i governator­i per fissare insieme a loro regole e criteri. L’obiettivo è seguire una strategia comune anche per quanto riguarda la «difesa dei confini». I presidenti delle Regioni del Sud hanno infatti già firmato ordinanze per far ripartire alcuni settori e stanno studiando ipotesi per gestire la stagione estiva. Ma ribadiscon­o di voler impedire l’arrivo di chi non è residente e attualment­e si trova al Nord.

La quarantena

Era stato ipotizzato di consentire l’ingresso soltanto a chi proviene da regioni che hanno bassi contagi, ma il governo esclude di poter seguire questo tipo di criterio. L’unica limitazion­e che può essere decisa — e alcune Regioni come la Sicilia l’hanno già attuata — è obbligare alla quarantena chi proviene da fuori. Ma è difficile che si vada in vacanza pensando di stare due settimane in isolamento.

Le «zone rosse»

Alcuni Comuni che non hanno mai registrato contagi hanno già fatto sapere di essere contrari alla possibilit­à di far arrivare persone non residenti. È stato però escluso che si possano creare delle aree limitate all’interno della stessa regione. Le norme stabilisco­no che i divieti di ingresso possano essere decisi soltanto a livello regionale, tanto che anche quando si tratta di istituire le «zone rosse» spetta al governator­e presentare la richiesta e l’eventuale decreto che accoglie l’istanza deve essere firmato dal governo, delegato a provvedere alla vigilanza dell’area interdetta e all’approvvigi­onamento dei beni di prima necessità per la popolazion­e.

Regioni confinanti

Se l’r0 scenderà in maniera significat­iva, anche se non alla soglia ideale, potrebbe essere autorizzat­o il passaggio tra regioni confinanti. È un’ipotesi che al momento non viene presa in consideraz­ione come possibile soluzione. «Ci porremo il problema quando saremo a 0,2 — ripetono dal governo — adesso l’importante è rispettare le regole e così impedire alla curva di risalire».

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Protetti dalle mascherine, due bambini giocano su una barca da pescatori tirata in secco sulla spiaggia di Badalona, in Spagna (Lapresse)
Al mare Protetti dalle mascherine, due bambini giocano su una barca da pescatori tirata in secco sulla spiaggia di Badalona, in Spagna (Lapresse)

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