Milano, Roma e la folla che ora spaventa le città
Già ieri nella Capitale a migliaia sono scesi in strada «come un sabato qualsiasi». Pure il traffico in aumento Droni e pattuglie a cavallo vigileranno nelle aree verdi
Il timore del «liberi tutti». A Milano si corre ai ripari contro il rischio di mezzi pubblici sovraffollati. L’autista potrà chiamare i vigili. E a Roma, ieri, troppa gente a passeggio.
ROMA Non è un «liberi tutti», ma ci assomiglia molto. E già ieri, più che il Primo maggio, a migliaia sono scesi in strada. A passeggio, di corsa, in bici. Da soli, con il partner o tutta la famiglia, bambini compresi. In tanti con la mascherina, troppi senza. E ancora di più troppo vicini. Per la maggior parte dei romani il lockdown è terminato con aprile, nonostante gli inviti alla prudenza per il rischio di contagio. Gli episodi non mancano, la percentuale è sempre sopra l’1 per cento. Ma da domani il passo è decisivo, il ritorno al passato tanto atteso dall’8 marzo. E allora da viale Marconi a via Appia, dal centro in periferia, anche se con le serrande dei negozi ancora abbassate, i marciapiedi sono tornati ad affollarsi.
Capannelli in piazza, saluti a distanza fra conoscenti, magari nel migliore dei casi da un capo all’altro di un incrocio. Sì, perché poi a Roma almeno fino a oggi il distanziamento sociale — o meglio la distanza di sicurezza, come la gente preferisce chiamarlo — è stato limitato a poche occasioni, dato che i cittadini in fondo hanno dimostrato di saper rispettare le regole: solo l’1,75 per cento di sanzioni su oltre un milione e 200 mila controlli in meno di due mesi.
Con la Fase 2 però cambierà tutto: le avvisaglie venerdì con qualche passeggiata nei vicoli del centro storico, poi ieri l’uscita di massa, come fosse un sabato qualsiasi. Anche il traffico è aumentato, i perimetri dei parchi pubblici presi d’assalto in attesa di entrarci a pieno diritto fra meno di 24 ore. Senza potersi sedere sulle panchine, né portare i bambini ai giochi. Solo circolando a piedi, ma saranno migliaia quelli che lo accetteranno, pur di uscire di casa con «comprovato motivo». Scenario preso in considerazione dall’ordinanza del questore Carmine Esposito. Quindi pattuglie — anche a cavallo — e droni per vigilare sulle immense aree verdi della Capitale, da Villa Pamphilj a Villa Ada, fino alla pineta di Castel Fusano, a Ostia.
Impossibile controllare tutti e tutto, Roma è enorme, la gente tantissima. Le autocertificazioni consentono di spostarsi per raggiungere congiunti e «affetti stabili», parenti fino al sesto grado e affini fino al quarto. C’è il rischio che ai posti di blocco si vada a interpretazione. Così la disposizione per polizia, carabinieri, Finanza e Municipale più che sugli spostamenti è di vigilare
Le verifiche
In un paio di mesi c’è stato l’1,75% di sanzioni su oltre 1,2 milioni di controlli
sugli assembramenti. E scioglierli subito. Fuori dai take away, così come ai capolinea e alle fermate di autobus, tram e metropolitana: salite e discese separate, per non far incontrare i passeggeri se non a bordo, con capienza al 25 per cento e mascherine sempre sul volto. Presidi alle stazioni Termini, Ostiense, Anagnina, sulle ferrovie leggere.
In caso di mezzi affollati oltremisura, le pattuglie potranno fermarli e ristabilire l’ordine. Perché nonostante la paura del contagio, appare difficile pensare che basterà sempre l’appello dell’autista per convincere la gente a scendere da sola.