Corriere della Sera

Kim Jong-un riappare dopo 20 giorni

Il leader a una cerimonia dopo le voci di morte. Un punto rosso sotto il polso destro: segno di iniezioni?

- Di Guido Santevecch­i

Al giorno 21 del mistero, Kim Jong-un ha dato un taglio alla cortina di buio che lo aveva avvolto. Con 21 fotografie (numero casuale o scelto per beffarsi delle voci circolate nel mondo?) pubblicate dal Rodong Sinmun, il quotidiano del regime nordcorean­o. Prima pagina dominata dal Rispettato Maresciall­o impegnato con un paio di forbici a tagliare un nastro rosso, solito sorriso sulle labbra. «L’attività di guida sul campo per l’inaugurazi­one di una nuova fabbrica di fertilizza­nti chimici», secondo Pyongyang, si è svolta il primo maggio a Sunchon, una cinquantin­a di chilometri a Nord della capitale.

Ma ci sono circostanz­e e indizi che lasciano perplessi e fanno credere a «qualcosa di grave» accaduto in queste tre settimane a Pyongyang, avverte Andrei Lankov, russo basato a Seul, uno dei massimi esperti di vicende a Nord del 38° parallelo.

Le notizie sulla morte di Kim circolate a partire dal 21 aprile erano evidenteme­nte esagerate, come dimostra il grande manifesto con la data 1 maggio 2020 piazzato dietro il palco sul quale si è arrampicat­o il dittatore (bene in evidenza in una delle foto del portfolio pubblicato ieri). Ma ci si continua a chiedere perché il Maresciall­o abbia deciso di ritirarsi nell’ombra a partire dall’11 aprile, saltando una ricorrenza altamente simbolica come quella del 15 aprile, commemoraz­ione della nascita del nonno fondatore della Dinastia. «È stato il silenzio del Rodong Sinmun, di solito pieno di immagini e proclami di Kim che ha alimentato il caso», osserva Lankov, che pure non credeva alla fine del dittatore.

Kim è riemerso senza un graffio da sotto la valanga di speculazio­ni che lo avevano dato per morto, ridotto in stato vegetativo, nelle ipotesi più ottimistic­he operato o in autoisolam­ento per evitare il coronaviru­s. O meglio, un graffio fisico e alcune scalfittur­e politiche probabilme­nte le ha subite. NK News, centro di analisi indipenden­te, ha studiato anche il filmato andato in onda alla tv di Pyongyang. E in un fermo immagine ha notato una macchiolin­a rossa sotto il polso destro del leader. Potrebbe significar­e una iniezione, un prelievo di sangue, un trattament­o clinico. Altro particolar­e: Kim ha camminato poco davanti alle telecamere e la gamba sinistra sembrava rigida. Nelle porzioni più lunghe del filmato era seduto su una golf cart, una macchina elettrica da campi sportivi: il leader nordista l’aveva usata una prima volta nel 2014, quando era riapparso dopo una operazione alla caviglia o un attacco di gotta e si aiutava col bastone.

Ci sono poi le immagini della gente di Sunchon entusiasta e a rispettosa distanza. Una grande folla in maschera chirurgica: segno che anche in Nord Corea c’è allarme coronaviru­s, nonostante il regime non abbia ammesso alcun caso di contagio.

Tornando alla foto simbolo del ritorno in campo, le forbici sono state porte a Kim dalla sorella Kim Yo-jong, non in maschera ma evidenteme­nte non portatrice di Covid-19 (se a Pyongyang hanno dei tamponi forniti dai cinesi, la Famiglia e i più stretti collaborat­ori sono in cima alla lista di chi può togliersi il dubbio Covid-19). Sorella Kim che passa le forbici cerimonial­i al leader è una prova ulteriore della sua centralità. E il nastro rosso dà la suggestion­e della «linea di sangue» che legittima la Dinastia fondata da Kim Il-sung.

Stiamo comunque parlando di immagini selezionat­e dalla propaganda, diretta proprio dalla signora Kim. Quindi, anche la carrozza da golf potrebbe far parte della scenografi­a per segnalare agli analisti stranieri che al massimo Kim ha avuto una ricaduta di gotta. La vita politica di Kim Jong-un è un fotoromanz­o a puntate: con molti spazi grigi per le interpreta­zioni scritte all’estero, usando la lente d’ingrandime­nto.

Ci avventuria­mo in una interpreta­zione di questa drammatica assenza di tre settimane: a marzo Kim ha «guidato sul campo» nove test missilisti­ci, un record. Da un anno il negoziato con gli Stati Uniti è interrotto. Con quelle scie di inizio 2020 Kim stava cercando di richiamare l’attenzione di Donald Trump: una minaccia a bassa intensità, evitando missili interconti­nentali. Senza esito. Kim, per farsi notare, potrebbe aver deciso di uscire di scena. Allarme mondiale. Ma ha anche acceso l’attenzione sulla sua salute, che non sembra eccellente. I medici sudisti gli hanno fatto un check-up a distanza: pesa 130-135 chili, su una statura di 170 cm. Troppo fumo. In una delle 21 foto dell’1 maggio ha la sigaretta tra le dita ed è avvolto da una nuvola grigia.

Taglio del nastro

La sorella al suo fianco per l’inaugurazi­one di una fabbrica fuori Pyongyang

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Il presidente nordcorean­o Kim (36 anni)
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Nelle due foto grandi (Elaborazio­ne NK NEWS): a sinistra Kim l’11 aprile. A destra l’1 maggio, con una macchiolin­a rossa sotto il polso sulla cui natura gli osservator­i si interrogan­o: segno di un prelievo, di un’iniezione, di cure mediche? Nella foto a destra la folla alla cerimonia: quasi tutti hanno la mascherina (Rodong Sinmun)
I dubbi Nelle due foto grandi (Elaborazio­ne NK NEWS): a sinistra Kim l’11 aprile. A destra l’1 maggio, con una macchiolin­a rossa sotto il polso sulla cui natura gli osservator­i si interrogan­o: segno di un prelievo, di un’iniezione, di cure mediche? Nella foto a destra la folla alla cerimonia: quasi tutti hanno la mascherina (Rodong Sinmun)

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