Porte separate per salita e discesa, protezioni e capienze ridotte In stazione, percorsi a senso unico Incentivi per bici e monopattini
Una catena è forte quanto il suo anello debole, diceva Christian Barnard, il chirurgo del primo trapianto di cuore. E in un’operazione delicata come la «fase due», l’anello debole sono proprio i trasporti. Specie quelli urbani. Non sarà facile mantenere il canonico metro di distanza nei corridoi della metro, su un autobus che ti sballotta sul pavé o sui sanpietrini, davanti alle porte di un tram, tra chi sale e chi scende. Per questo il decreto che ci fa salire il primo, piccolo, gradino della ripartenza fissa regole precise (ma praticabili?) per ogni tipo di trasporto. Con il rischio che molti preferiscano l’automobile, e il risultato di un ingorgo continuo. E la possibilità, per chi può, di scegliere mezzi alternativi, come bici o monopattini, che però vanno bene fin quando il tempo regge.
Le regole per tutti
Qui non si fa distinzione tra bus, aereo o treno. Ci sono alcune regole che valgono per tutti. Indossare una mascherina, anche di stoffa, e coprire il naso e la bocca. Non salire sui mezzi se si hanno febbre, tosse o raffreddore. Durante il viaggio «igienizzare frequentemente le mani ed evitare di toccarsi il viso». Evitare le biglietterie e quindi comprare i ticket online o tramite app. Ma soprattutto la regola più importante: «Mantenere sempre la distanza di almeno un metro dalle altre persone». Proprio la più difficile da mantenere se pensiamo a cosa erano bus e metro prima che le nostre vite venissero sconvolte dal coronavirus, quando sul trasporto pubblico locale viaggiavano ogni giorno 15 milioni di persone.
Bus, tram e metro
Su autobus e tram salita e discesa dovranno avvenire da porte separate. La regola c’è già, ma non tutti la rispettano. L’apertura delle porte potrebmartedì, be essere differenziata, prima quella per scendere poi quella per salire. Non saranno venduti biglietti a bordo. La capienza dei mezzi viene ridotta per garantire il rispetto del metro di distanza. Ma chi farà rispettare a bordo queste regole? L’autista non può, deve guidare. Rimettere i controllori non si può: costerebbe troppo, in questi mesi di traffico zero le aziende del trasporto, non sempre floridissime, hanno già perso una montagna di soldi. E quindi? È possibile che per regolare i «flussi di persone a terra» arrivino dei volontari della Protezione civile. Ma la sostanza è che ci si affiderà all’autodisciplina dei viaggiatori. Le aziende del settore temono che la regola del metro di distanza sarà di fatto inapplicabile, difficile da controllare. E ridurrà la capienza dei mezzi a un livello troppo basso: l’associazione Asstra dice il 25% e lo considera «insufficiente». dopo il debutto, ci sarà un nuovo incontro al ministero per vedere come è andata e valutare correttivi.
I guanti a Milano
Come abbiamo visto più volte in queste settimane ci sono però regole un po’ diverse a seconda delle zone. Nel Lazio la capienza è al 50% anche se a Roma l’atac, almeno per la prima settimana, l’ha fissata al 25%. Anche a Milano siamo al 25% ma il sindaco ha aggiunto all’obbligo della mascherina quello dei guanti monouso. Un’ipotesi valutata anche da altre città ma per il momento non così frequente.
I treni
Nelle stazioni ferroviarie ci saranno percorsi a senso unico, per mantenere separati arrivi e partenze. Ai gate delle grandi stazioni sono raccomandati, ma non obbligatori, i termoscanner. Sui treni a lunga percorrenza si starà seduti a scacchiera: nessuno davanti, nessuno di fianco.
Aerei con termoscanner
La distanza di un metro andrà rispettata non solo sugli aerei ma anche sui bus che portano alla scaletta di imbarco. Come nelle stazioni ci saranno percorsi a senso unico per non