Corriere della Sera

Il granduca Vincenzo, oratoria a effetti speciali tra la ragione e il lanciafiam­me

- Di Fabrizio Roncone

Capito: proprio uno schifo di sabato sera, ormai in astinenza da calcio e senza più Homeland, senza più nemmeno un bel Vincenzo De Luca via Whatsapp (del resto, la sua mitologica diretta Facebook, da cui vengono estratte le clip, va in onda il venerdì).

Fa niente, puoi sempre riguardart­i la chicca arrivata ieri. Ma era forte pure quella dell’altra settimana e se persino Naomi Campbell le colleziona e sta lì su Instagram ad aspettare Big Enzo — «Ascolta America, ascolta!» — la faccenda, tanto banale, forse non è.

Labbra sottili e tremolanti, un ghigno tra il perfido e il beffardo, la voce del governator­e della Campania è una cantilena: «Uscirò con una mazza in mano, mi nasconderò dietro ai muri e comparirò non appena vedo qualcuno che si aggira senza un motivo urgente: una botta in testa e lo lascio stecchito a terra» (ma detta da lui, è ben più strepitosa).

Così bieco e intimidato­rio, eccessivo e visionario, così sempre dentro un situazioni­smo magnetico da risultare alla fine grottesco, comico, e però spesso anche piuttosto condivisib­ile.

È una linea sottile: ragioniamo su quello che dice, o su come lo dice? Spazzando via l’ipocrisia: De Luca è certamente uno dei personaggi di questa nostra tragica stagione perché non solo ci ha fatto sorridere, ma perché è stato tra i primi a intuire che stavamo finendo dentro una brutta storia.

A Maria Teresa Meli, il 21 marzo scorso, riferendos­i all’azione del premier Giuseppe Conte, dice: «Comunicazi­one confusa. Ci vuole più decisione, non ordinanze vaghe che generano equivoci». Con De Luca, gli equivoci sono impossibil­i. «Mi arrivano notizie che qualcuno starebbe organizzan­do feste di laurea… Beh, sappiate che manderò i carabinier­i, ma con il lanciafiam­me». «Ripresa della movida? Ma siamo scemi?». Ragionevol­e quando annuncia che il Napoli potrebbe ricomincia­re ad allenarsi, e quando — il 27 aprile — consente ai runner di tornare a correre. Ma poi li vede tra la gente. E allora: «Ho visto vecchi cinghialon­i della mia età, senza mascherina, correre tra la folla indossando delle tute alla zuava… Andrebbero tutti arrestati subito per oltraggio al pudore».

Mediaticam­ente ha spazzato via il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris (pervenuto solo a Pasqua, per la celebre battaglia — persa — delle pastiere: che avrebbe voluto fossero consegnate a domicilio). In realtà, sulla scena apocalitti­ca del coronaviru­s, De Luca si muove a suo agio: la Campania come fosse un Granducato, mischiando il dialetto a Cicerone, pitonesco, geniale artigiano dell’oratoria studiata da grigio dirigente comunista e poi affinata negli anni che lo portarono a prendersi Salerno, sindaco con effetti speciali, i manganelli ai vigili urbani e fontane d’acqua nelle piazze, alimentand­o così soprannomi — Fidel, Sceriffo, O’ Faraone — e leggende: come quella di conoscere uno per uno i suoi elettori (tantissimi) o di essere, in fondo, «solo un liberale gobettiano» (pur avendo un asse dinastico da autentico satrapo: un figlio, Vincenzo, deputato del Pd, e l’altro, Roberto, assessore fino a due anni fa).

«Allora, prenda nota: qui,

d Paolo VI diceva che la gravità è lo scudo degli sciocchi Se parli complicato non sei più autorevole Devi essere chiaro e l’ironia aiuta

Naomi Campbell è pazza di me? Se quelle cose me le avesse dette quaranta anni fa... Adesso ne colgo solo l’aspetto poetico

La mia ossessione è stata: dobbiamo sopravvive­re al virus Non ho aspettato il premier per chiudere i locali della cosiddetta baldoria

in Campania, finora, siamo riusciti ad evitare una possibile ecatombe…». Continui. «Regione complicata, con densità abitativa pazzesca. La mia ossessione è stata: dobbiamo sopravvive­re al virus. Così, per dire, non ho aspettato Conte e sono stato il primo a chiudere i locali della cosiddetta baldoria. Però siamo anche i primi ad essere partiti con la fase 2: c’è già un piano socio-economico della Regione che prevede lo stanziamen­to di 900 milioni di euro destinati a bonus per le imprese e a contributi per le famiglie». La comunicazi­one. «Cosa?».

Mi interessa il suo modo di comunicare.

«Intanto, mestiere. Molto. Anni di comizi, di politica, insegnano una cosa: in certi momenti, devi parlare chiaro. Devi essere comprensib­ile. E se devo aiutarmi con un filo di ironia, per arrivare meglio, non mi tiro indietro. Lei cosa pensa di Paolo VI?».

Che è stato un Papa sottovalut­ato.

«Bravo! Lui diceva: “La gravità è lo scudo degli sciocchi”. Insomma, non è che se parli complicato diventi più autorevole, ecco».

Naomi Campbell è pazza di lei.

«Guardi, se quelle cose, la signora Naomi, me le avesse dette quaranta anni fa... adesso, però, ne colgo solo l’aspetto poetico».

Il Pd, inizialmen­te scettico, sarà costretto a ricandidar­lo in carrozza. Su Twitter, per tenersi pronto, De Luca è andato giù duro con Matteo Salvini. «... Caro Denis, dai un’occhiata anche tu... ho la sensazione che tra poco dovremo chiamare gli infermieri» (Denis: cioè Verdini, il suocero di Salvini. Sembrano storie inventate e invece è sempre tutto vero).

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Alberi di limoni in una delle aziende sui tipici giardini terrazzati della zona, con vista sul villaggio di Minori
Costiera amalfitana Alberi di limoni in una delle aziende sui tipici giardini terrazzati della zona, con vista sul villaggio di Minori
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 ??  ?? Su Corriere.it Tutti gli aggiorname­nti in tempo reale sull’emergenza coronaviru­s con i video, le analisi e i commenti
Su Corriere.it Tutti gli aggiorname­nti in tempo reale sull’emergenza coronaviru­s con i video, le analisi e i commenti

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