Geloni, orticaria e tremore Ecco i nuovi sintomi del contagio
questi segnali nel tracciare le infezioni da Covid-19. Ma l’organizzazione mondiale della Sanità non è proprio in linea con queste regole e ribadisce il fatto che i sintomi principali sono febbre, tosse secca e mancanza di respiro.
Ma adesso ci arriva un altro suggerimento, proposto dai dermatologi. Il British Journal of Dermatology ci informa che anche la pelle è colpita dal coronavirus. Con cinque nuove manifestazioni cutanee da prendere in considerazione. La prima, più nota, interessa mani e piedi e si presenta sotto forma di «geloni», quelli che normalmente si manifemicrobiologia stano dopo un’eccessiva esposizione al freddo. Si può ipotizzare che alla base di questi disturbi ci siano i danni provocati dal coronavirus sui vasi sanguigni, anche piccoli, che interferiscono con la circolazione del sangue. Poi c’è la comparsa di piccole vescicole sulla pelle, di lesioni pruriginose, di eruzioni maculo-papulari e di «necrosi», cioè di morte di cellule della pelle provocate dal fatto che il danno ai vasi sanguigni ha compromesso l’arrivo del sangue in queste zone.
Ma cosa si sta conoscendo in più di questo nuovo coronavirus? Sia sul piano clinico che su quello di laboratorio? «Il coronavirus è un virus camaleontico — commenta il clinico Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova —. Colpisce molti organi. Il polmone innanzitutto, ma anche il rene, il cuore e le articolazioni. E la pelle, anche se queste manifestazioni non sono fra le più frequenti. Anche il virus dell’influenza fa gli stessi danni: al cervello (encefaliti), al cuore (miocarditi), al fegato (epatiti) e al rene».
Adesso si sta descrivendo, nei bambini colpiti da Covid19, una sindrome simile alla sindrome di Kawasaki: è una «super infiammazione» che colpisce i vasi sanguigni proprio dopo un’infezione. E che cosa si sta scoprendo su questo virus in laboratorio? I dati si accumulano giorno dopo giorno. «Abbiamo capito che questo virus non colpisce solo i polmoni — precisa Carlo Federico Perno, professore di all’università di Milano e direttore della Medicina di laboratorio all’ospedale Niguarda —. Provoca danni alla coagulazione del sangue e ai vasi sanguigni. Stiamo vedendo che questi virus stanno mutando e li stiamo studiando. In altre parole: i virus che sono presenti nel naso e nella gola non sono gli stessi che provocano la polmonite. Quindi le caratteristiche biologiche del virus hanno a che fare con l’evoluzione dell’infezione. Su questo stiamo focalizzando le nostre ricerche».
Nei bambini
Si sta osservando una forte infiammazione dei vasi sanguigni