Sisma 2016, quattro norme per ricostruire
Quattro ordinanze per rimettere in moto le opere di ricostruzione nei territori colpiti nel 2016 dal terremoto del Centro Italia. A emanare i provvedimenti è stato Giovanni Legnini, in veste di commissario alla ricostruzione, dopo avere raggiunto un’intesa con i governatori delle aree colpite dal sisma, ossia Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. La prima ordinanza interviene nell’ambito della semplificazione, stabilendo, per esempio, tempi certi per le pratiche e la concessione del contributo, ovvero 70 giorni nei casi più semplici e non oltre 130 per quelli più complessi. Il documento predisposto da Legnini prevede anche una definizione puntuale dei compiti di professionisti, Comuni, uffici speciali e conferenze di servizio. Le nuove procedure semplificate si applicheranno alla gran
Giovanni Legnini, dallo scorso febbraio Commissario straordinario alla ricostruzione
parte dei progetti di ricostruzione (tutti gli interventi fino a 600 mila euro per il danno lieve e fino a 2 milioni per il danno grave, alle singole unità immobiliari colpite dal sisma). L’ambito di intervento della seconda ordinanza riguarda i fondi stanziati dall’inail nel 2017, risorse destinate agli interventi per la sicurezza nei luoghi di lavoro che dovranno ora prevedere l’adeguamento alle nuove norme anti Covid-19, in tutte le aziende del cratere del terremoto e nei cantieri della ricostruzione. Il terzo provvedimento definisce, invece, un primo elenco di Comuni «maggiormente colpiti» dal sisma; e nei territori inseriti in questo elenco la ricostruzione potrà avvenire attraverso i cosidetti piani straordinari, cioè con una serie di deroghe alla normativa urbanistica. La quarta ordinanza, infine, emanata dall’ex vicepresidente del Csm, stabilisce il meccanismo attraverso il quale gli uffici speciali per la ricostruzione potranno delegare ai Comuni l’istruttoria delle pratiche di contributo per la riparazione dei danni agli immobili.