Corriere della Sera

La rinascita di Ambra

L’attrice-conduttric­e: mi ha guidata Boncompagn­i, tutte le sue lezioni sono tornate a galla «Al Concertone ero senza difese: lasciando andare le emozioni finalmente ho fatto pace con la tv»

- Chiara Maffiolett­i

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I cuore di Ambra Angiolini da ieri «è sferico per quanto è gonfio di gioia». Quello dell’altra sera è stato il suo terzo anno alla conduzione del concerto del Primo Maggio, «ma non mi sono mai sentita così tranquilla neanche a 15 anni quando, ignara di tutto, con una spinta mi hanno detto: vai». Anche questa volta è andata. L’evento (seguito su Rai3 da 2,2 milioni di spettatori, 8.7% di share) «è stato il frutto di confronti continui con gli altri autori via Skype: chi dalla cucina, chi dal bagno, con i figli che passavano, i cani che abbaiavano... ma tutto questo ci ha dato un’umanità che gli altri anni non c’era: è stato il valore aggiunto».

Poteva saltare l’edizione?

«Lasciare questo spazio vuoto non sarebbe stato giusto. Così con quattro giovani autori, che per la prima volta hanno trovato il loro nome nei titoli di testa, ci siamo concentrat­i sulla scrittura. La devozione di tutti mi ha mantenuta calma. Nonostante le difficoltà oggettive».

È apparsa da subito molto toccata, commossa. Era così?

«Ho lasciato andare l’emotività, facendomi forza di questo. Di solito cerco di tenerla a bada ma poi ne esce un comportame­nto che non mi piace. L’altra sera ho iniziato a piangere appena scesa dal taxi in piazza San Giovanni: mi si erano appannate le lenti e non leggevo più. Ma questi disagi hanno tolto le barriere che mi fanno apparire come non amo. Mi sono liberata, è stato un debutto. Ne è nata una nuova Ambra, da cui ora voglio ripartire».

Cosa non le piace di lei?

«Quello che spesso non mi piace quando mi rivedo sono le difese che alzo. Qui, con un gruppo unito, per la prima volta ho firmato un progetto televisivo, ho scritto per me stessa. Così ho agito con serenità, senza la percezione di una minaccia, perché dicevo quello che sentivo. È stato pazzesco rendermi conto di come mi sia sentita guidata da un signore che non c’è più, ma che mi ha insegnato a farmi forza delle difficoltà: tutte le sue lezioni sono tornate a galla. Grazie a Boncompagn­i, che citavo di continuo, le difficoltà non mi hanno spaventata. E abbiamo cercato di far brillare quello studiolo con tre operatori, lì anche perché possano tornare presto al lavoro gli altri. A 15 anni non ho scelto niente, ma qui ho condiviso ogni cosa e abbiamo lasciato i capricci a prima della quarantena. Chiusi in uno sgabuzzino che non vorrei riaprire più, visto che, mi rendo conto, mi hanno fatto perdere tanto tempo in cui potevo, sempliceme­nte, lavorare».

In apertura si è rivolta ai politici. Ha detto: ci siamo accorti di quello che non va...

«L’ho pensato quel pomeriggio. È quello che sento, che la gente dice quando apre le finestre dei balconi. Non puoi fare tv col naso tappato perché entra nel posto più pop di tutti: le case. Il copione non era in quarantena: lui poteva camminare tra le persone».

Ha parlato anche della condizione delle donne.

«Da fan impazzita, ho agganciato Michela Marzano su Instagram: nei suoi libri ho trovato una chiave per ripartire in periodi delicati. Come una bimba, le ho chiesto se potevamo diventare amiche. Carla Signoris è ironica e acuta e insieme abbiamo detto che l’ emergenza per le donne diventa un passo indietro».

Nel collegamen­to con Zucchero, invece, rideva molto...

«Posso infilarmi in argomenti politici delicati, ma dei cantanti sono troppo fan e davanti a loro torno la ragazzotta che balla ai loro concerti. Con Zucchero avevo il terrore di fare una figuraccia, ero in imbarazzo e mi tremava la voce. La sua risata ha sciolto tutto».

Ha promesso che nel 2021 canterà «T’appartengo».

«Dopo 12 ore di riunioni ho avuto l’idea malsana di dire che tutti me lo chiedono e il gruppo è impazzito. Studierò una coreografi­a per farli ballare sul palco. Intanto ho scaricato la canzone: mai fatto, non l’avevo sul pc».

Ora la television­e potrebbe tornare nel suo futuro?

«Con onestà posso dire che ora ho fatto finalmente pace con il mio mestiere d’esordio. Prima lo vivevo come la cosa di me da nascondere... dietro c’è un vissuto... insomma, era una cosa che mi premeva aggiustare ed è successo. La sensazione di benessere che ho rivissuto la voglio portare nel mio futuro, poi si vedrà. Intanto si è risolta una cosa che risolta non lo era per niente».

Imbarazzo

Con Zucchero avevo paura di fare una brutta figura, ero in imbarazzo e mi tremava la voce

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Ambra Angiolini, 43 anni, l’altro ieri durante il collegamen­to da Piazza San Giovanni
Monologo Ambra Angiolini, 43 anni, l’altro ieri durante il collegamen­to da Piazza San Giovanni
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Zucchero, in collegamen­to con Ambra su Rai3, ha fatto una battuta «Primo Maggio 2020 stringi il c**o e stringi i denti»
La battuta Zucchero, in collegamen­to con Ambra su Rai3, ha fatto una battuta «Primo Maggio 2020 stringi il c**o e stringi i denti»
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● Gianni Boncompagn­i (morto il 16 aprile del 2017) ha scoperto e lanciato Ambra Angiolini, mettendola alla conduzione di «Non è la Rai» nel 1992, quando aveva solo 15 anni: il programma è subito diventato un cult
Il mentore ● Gianni Boncompagn­i (morto il 16 aprile del 2017) ha scoperto e lanciato Ambra Angiolini, mettendola alla conduzione di «Non è la Rai» nel 1992, quando aveva solo 15 anni: il programma è subito diventato un cult

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