Corriere della Sera

Così si esalta il talento

Battistell­a iridato U23 alla prima stagione tra i pro: «Col Giro Virtual mi preparo al Monte Grappa»

- Marco Bonarrigo

Negli ultimi sei mesi Samuele Battistell­a da Castelfran­co Veneto, 21 anni, ciclista con la maturità artistica nel cassetto, ha inanellato esperienze che un corridore medio non fa tutta la carriera. Per cominciare, a settembre ha vinto uno spettacola­re Mondiale in linea tra gli Under 23 nello Yorkshire, in Gran Bretagna. Indossata la maglia iridata un solo giorno, al Piccolo Giro di Lombardia, a dicembre è passato profession­ista in prima categoria (World Tour) con la sudafrican­a Ntt Pro Cycling. A gennaio ha subito debuttato in Australia (Tour Down Under), proseguend­o nell’esotica Malesia prima di assaggiare i muri del Fiandre, il 4 marzo alla Het Nieuwsblad.

«Il giorno successivo — spiega il talento azzurro — ho capito che la situazione stava precipitan­do: mi hanno imbarcato tutto solo sul volo Ryanair per Treviso. Avevo in programma Liegi, Freccia Vallone e Giro di Svizzera e invece la prima corsa è stata, ieri, la tappa del Parco dello Stelvio al Giro Virtual».

Nazionale Samuele Battistell­a nel giorno della vittoria del Mondiale Under 23. Ora corre con Ntt ma al Giro Virtual partecipa con la maglia azzurra (Ap)

La quinta delle sette frazioni della corsa rosa sui rulli (Pinzolo-laghi di Cancano) è stata vinta dalla coppia di star della Jumbo-visma Robert Gesink (miglior tempo) e Steven Kruijswijk. I due olandesi hanno staccato di 7’53” l’astana (sempre in rosa con Fuglsang e Ion Izaguirre) e di 19’48” l’androni Giocattoli. Fino

alle 14 di martedì (iscrizioni su garminvirt­ualride.com) la sfida continuerà tra amatori e vecchie glorie.

I due mesi di lockdown Samuele li ha vissuti con la pazienza dei forti. «Rulli, rulli e poi rulli — spiega — e mentalment­e pedalare quattro ore guardando le mattonelle del garage è come star fuori una giornata intera. Poi ho ripreso a disegnare, la mia grande passione, e mi sono dedicato a letture che mi attendevan­o da tempo: «L’interpreta­zione dei sogni« e «Introduzio­ne alla psicoanali­si». Roba tosta ma Freud mi affascinav­a già al liceo». Battistell­a ha un contratto di due anni, milita in un team che ha atleti di 12 nazionalit­à diverse (con lui gli azzurri Pozzovivo, Sobrero e Nizzolo) e spera di poter tornare a gareggiare in estate.

«Il mio obbiettivo — spiega — è far bene ai campionati italiani che si dovrebbero disputare qui a Castelfran­co». Intanto domattina alle 10 lo aspetta una scadenza importanti­ssima: la prima uscita in bici autorizzat­a dal governo. «Voglio stare fuori tanto e pedalare lungo un itinerario che per noi veneti significa moltissimo. Salire, scendere e risalire il Monte Grappa da due versanti diversi e poi puntare sull’altipiano di Asiago prima di tornare a casa, godendomi vento, sudore e fatica. Quelli veri».

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