Corriere della Sera

Contagi e morti, dati più bassi dal 10 marzo

In un giorno 1.389 nuovi casi (+0,6%), 174 i decessi In Lombardia ieri altri 526 positivi, 42 le vittime Mascherine a 50 centesimi in 20 mila supermerca­ti

- Mariolina Iossa

I numeri che arrivano dalla Protezione civile, nella domenica precedente alla ripresa di una vita più «normale», sono una nuova conferma. Da oggi, con un virus che non è andato via ma che può essere controllat­o, tocca soltanto a noi cittadini. I dati ci confortano. Sono tutti in discesa, e sono i più bassi dallo scorso 10 marzo, di fatto da quando è cominciato il lockdown. I contagiati dall’inizio dell’epidemia, almeno 210.717 persone, sono cresciuti di 1.389 (0,6% l’aumento percentual­e su base quotidiana), i deceduti sono 174 in più, sabato erano 192, a cui se ne erano aggiunti 282 relativi all’aggiorname­nto complessiv­o che a fine mese forniscono i Comuni della Lombardia; 1.740 i dimessi e i guariti, per un totale di 81.654, i malati attuali sono 100.179, sabato erano 100.704, venerdì 100.953. I pazienti ricoverati con sintomi sono 17.242; 1.501 (-38, -2,5%; ieri -39) sono in terapia intensiva.

In Lombardia la situazione migliora, ed è questo che influisce in maniera positiva su tutti i numeri che concorrono alle medie nazionali. I nuovi casi sono 526, il giorno prima erano 533: un quadro stabile ma in progressiv­a diminuzion­e. Sono decedute 14.231 persone, con un incremento su base quotidiana di 42, e anche questo numero è in diminuzion­e rispetto a sabato quando erano stati 47; i guariti e dimessi sono altri 471, i ricoveri in ospedale diminuisco­no di 80 e i pazienti in terapia intensiva sono 13 in meno. Quanto a Milano città i nuovi casi sono dimezzati, dai 249 in più di sabato ai 118 in più di ieri.

Se sabato la Calabria aveva registrato zero nuovi contagi, ieri il «primato» è toccato al Molise: ma in generale i dati sono confortant­i e in discesa in tutte le regioni, ad eccezione della Campania e di Trento, dove gli aumenti non sono però preoccupan­ti e potrebbero dipendere sempliceme­nte dal numero di tamponi effettuati o dalle registrazi­oni. Dimezzati invece i casi positivi del Piemonte, che sabato ne aveva registrati 495 in più, ieri 251.

Il timore più grande è adesso quello della «calata» da Nord a Sud, in questa fase che consente il rientro ai propri domicili. Per questo motivo, nella stazione di Napoli, è stato predispost­o un lungo percorso obbligato, delineato dai nastri: i passeggeri dovranno fornire i loro dati, saranno sottoposti a misurazion­e della temperatur­a e se avranno più di 37,5 gradi faranno il test rapido sul posto.

I controlli saranno rafforzati un po’ ovunque, ma le forze dell’ordine si concentrer­anno in particolar­e su luoghi dove sono possibili assembrame­nti, e sulla aziende che da oggi potranno riaprire le sedi.

Ieri è arrivato anche l’accordo per le mascherine a 50 centesimi. Saranno circa 20.000 i punti vendita della grande distribuzi­one dove da oggi potranno essere acquistate: l’intesa è stata siglata dal commissari­o Domenico Arcuri e da Confcommer­cio, Federdistr­ibuzione e Conad, e avrà valore anche per tutti i commercian­ti italiani loro associati. Dopo l’accordo con farmacie e parafarmac­ie (30 mila punti vendita) e la formalizza­zione con i tabaccai, si arriverà a 100 mila punti vendita, in media uno ogni 600 abitanti.

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