«Collaboriamo per il bene dell’italia Ma FI dice no ai giochi di Palazzo»
Tajani: se la maggioranza andrà in crisi sarà il Colle a indicare la via
ROMA Forza Italia non si presta a «giochi di Palazzo che oggi, di fronte alla tragedia che stiamo vivendo, sono assolutamente inaccettabili», ma fa «proposte concrete: la nostra collaborazione consiste in questo, è alla luce del sole, ed è per il bene dell’italia». Antonio Tajani, vicepresidente azzurro, fa chiarezza sulla ridda di ipotesi che vorrebbero il suo partito interessato a formule di governo diverse dall’attuale: «Non c’è alcuna possibilità di vederci spaccare il centrodestra per entrare in un governo di sinistra. Berlusconi ha fondato il centrodestra, non ha nessuna intenzione di romperlo».
Eppure si continua a parlare di una possibile diversa maggioranza, con voi — definiti dallo stesso Conte «opposizione responsabile» — con un ruolo decisivo.
«Ma come si può, mentre ci sono ancora centinaia di persone che muoiono soffocate ogni giorno, pensare a formule, giochi politici, di potere, di Palazzo? Cos’è questo cinismo? Siamo una forza politica che, in questo momento drammatico, pensa a come uscire dell’emergenza, a come salvare vite — di chi è in ospedale e di chi lotterà contro la povertà —, a tenere in piedi il Paese. Siamo una forza patriottica e offriamo il nostro apporto in termini di proposte, non di voti sottobanco o formulette che nemmeno ci vengono in mente».
Siete un partito...
«Ma questo è un momento straordinario per la vita del Paese, non è normale amministrazione.
● Antonio Tajani, 66 anni, vicepresidente di Forza Italia e del Ppe Quando si uscirà dall’emergenza si ragionerà anche in termini diversi».
Cioè saranno possibili diverse formule di governo?
«Se la maggioranza andrà in crisi, sarà il capo dello Stato a indicare la via: le elezioni sono quella maestra per noi, se saranno necessarie altre soluzioni vedremo eventualmente quali, partendo dall’unità del centrodestra. Ma è assurdo immaginare che adesso noi si stia a tramare per un posto di governo mentre la realtà è che nelle riunioni con Berlusconi lui ci chiede di fare i pacchi per i poveri, di pensare ad aiutare chi sta male. Perché questo è».
Non negherà che il vostro atteggiamento è stato diverso da quello di Lega e FDI...
«Lo è stato perché il centrodestra non è un monolite, esistono sensibilità e spazio d’azione diversi. Ma sulle cose essenziali la pensiamo allo stesso modo. La nostra idea di come ricostruire è la stessa. I voti al governo per permettere lo scostamento di bilancio li ha dati il centrodestra unito. Ci ha diviso un giudizio sul Mes, ma è solo il giudizio su
La strada (maestra) delle elezioni Per noi le urne sono la strada maestra, se saranno necessarie altre soluzioni vedremo eventualmente quali partendo dall’unità del centrodestra La coalizione non è un monolite, ha sensibilità e spazi d’azione diversi Ma sull’essenziale pensiamo uguale