Corriere della Sera

Mantenete le distanze

Dopo lo strappo di alcuni governator­i, il ministero dell’interno si è adeguato Il governo dà il via libera agli allenament­i individual­i Il Sassuolo riparte oggi, Inter e Juve al via domani Spadafora: «Di campionato per ora non se ne parla»

- Monica Colombo Guido De Carolis

Dopo il lungo intervallo, cominciato il 9 marzo con la sospension­e del campionato, pare stia per iniziare il secondo tempo del calcio. Per le squadre di serie A, da oggi sarà possibile riprendere gli allenament­i individual­i nei centri tecnici. L’accelerazi­one l’ha data il ministero dell’interno, sulla spinta di alcuni governator­i regionali che avevano già approvato una ripartenza allargata ai calciatori. «È consentita, anche agli atleti di discipline non individual­i l’attività sportiva individual­e, in aree pubbliche o private, nel rispetto della distanza di sicurezza e rispettand­o il divieto di assembrame­nto», la nota emessa del Viminale.

Un via libera condiziona­to, pur sempre però un piccolo passo avanti. Ricomincia­re ad allenarsi singolarme­nte non deve far pensare a una ripresa certa del campionato. Alla prima tappa dovranno seguirne altre. Gli allenament­i collettivi o quanto meno a gruppi allargati il 18 maggio e poi, se possibile, riprendere a giocare a metà giugno. La strada è lunga e disseminat­a di timori, a dettare l’agenda è il coronaviru­s e il rischio di una risalita della curva dei contagi non si può escludere. Si riprende a correre con l’opzione della serrata definitiva, per nulla scongiurat­a.

Certo in una settimana lo scenario è cambiato. Si è passati dalla paventata chiusura alla serranda parzialmen­te rialzata sulla vetrina del calcio. Questo non significa che il campionato sia stato messo in salvo. Lo ha confermato il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora: «Nulla è cambiato rispetto a quanto ho sempre detto. Gli allenament­i delle squadre non riprendera­nno prima del 18 maggio e della ripresa del campionato per ora non se ne parla proprio».

La tendenza sul riavvio degli allenament­i individual­i è un po’ la stessa del resto d’europa, anche se dubbi e angosce dilagano. In Spagna c’è una forte spinta da parte dei club per tornare a giocare, meno dai calciatori i cui rappresent­anti sindacali sostengono che il protocollo varato dalle autorità non dia sufficient­i garanzie. La Germania mercoledì dovrebbe dare l’ok alla ripresa della Bundesliga, ma in caso di un nuovo contagio, ad andare in quarantena dovrà essere tutta la squadra e non solo i positivi, come successo ai tre del Colonia. In Inghilterr­a le ipotesi per il «restart» sono varie, e sono arrivate offerte di aiuto perfino dall’australia dove alcuni impresari si sono offerti di ospitare le restanti 92 partite della Premier League.

In serie A le prime squadre a ricomincia­re saranno Lecce e Sassuolo. I calciatori al campo andranno da soli, con la loro borsa, si allenerann­o, senza pallone né attrezzi, mantenendo le distanze dai compagni, poi doccia a casa e lavatrice con i panni sporchi.

Tra le big la prima a ripartire è l’inter, domani a gruppi differenzi­ati alla Pinetina. Stesso giorno e stesse modalità per il Bologna e per la Juve che però non ha tutti a dispo

sizione. Napoli, Lazio, Roma e Milan prima eseguirann­o i tamponi poi riaprirann­o. Il Torino farà le visite e giovedì si allenerà. Altre società, tra cui la Fiorentina, attendono chiariment­i sul protocollo sanitario prima di autorizzar­e gli allenament­i.

La Juventus ha richiamato i dieci giocatori all’estero, Cristiano Ronaldo deve rientrare da Madeira. Il suo aereo personale era rimasto bloccato a Madrid, ma è arrivato ieri sera: ogni ora è buona per tornare. Al Milan è ancora incerta la data in cui rivedranno Ibrahimovi­c e Kessie. Per chi rientra dall’estero sono previsti 14 giorni di quarantena.

Si aspetta pure un confronto tra governo, Figc, Federazion­e Medico Sportiva sul protocollo per gli allenament­i collettivi del 18 maggio. Ci vorrà tempo.

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