Corriere della Sera

L’italia riparte senza caos

I malati scendono sotto quota centomila. I dati sulla mortalità: Paese spaccato in due

- Fabrizio Caccia

Partita la fase 2. Una riapertura senza caos. Più traffico nelle città, ma niente sovraffoll­amento sui mezzi pubblici. Quasi quattro milioni e mezzo gli italiani tornati al lavoro. Riaperti anche i parchi. Continua il calo del numero dei contagiati che scendono sotto i centomila e meno di 1.500 in terapia intensiva. I dati sulla mortalità — il numero dei deceduti è di 29.079 — mostrano un Paese spaccato in due. Con Nord e Lombardia che hanno il record di vittime. A Bergamo il 568% in più di un anno fa.

Il sollievo e la rabbia, le due facce del nuovo inizio. Così a Napoli, da via Toledo a via Chiaia, famiglie con bambini che tornano a passeggiar­e dopo quasi due mesi di quarantena, godendosi il sole con la mascherina ma senza più l’incubo dell’autocertif­icazione e dei controlli. E giovani e anziani anche sul lungomare di Rimini, dove c’è chi si ferma a fotografar­e la spiaggia come se non l’avesse mai vista. Il caffè al bar, però, solo da asporto.

Luci e ombre del 4 maggio. Perché il lockdown ieri è finito sì (sono tornati al lavoro 4,4 milioni di italiani) ma non per tutti. Così 350 stabilimen­ti balneari della Versilia hanno aperto per un’ora per protesta contro la mancata possibilit­à di ricomincia­re subito a lavorare. E a Voghera (Pavia) flash mob di una sessantina di parrucchie­ri ed estetisti, altre due categorie ancora bloccate dal Dpcm del governo. Battimani e slogan, poi, dal Ponte di Rialto in una Venezia senza più turisti: così hanno deciso di farsi sentire le partite Iva locali, lavoratori di alberghi, ristoranti e bar che chiedono anche loro di poter riaprire.

Ma c’è pure chi passa al contrattac­co e si ribella: «A Olbia, l’11 maggio apriranno i negozi e il 18 i pubblici esercizi, con tanto di servizio al tavolo e al banco», annuncia il sindaco gallurese Settimo Nizzi, tra i più critici verso la prudenza del premier, che ha colto al volo la delega attribuita ai sindaci sardi dal governator­e Christian Solinas.

Un 4 maggio davvero indimentic­abile. «Oggi è un po’ liberi tutti», ha detto il governator­e del Veneto, Luca Zaia, mentre sul lago di Garda è ripartito anche il golf. «No, non è vero, la partita col virus non è chiusa», la cautela del presidente della Regione Sicilia,

Nello Musumeci, che ha augurato comunque un «buon rientro» ai tanti siciliani tornati già ieri sull’isola dal Nord. Ma mai quanti in Calabria: tra ieri e oggi ne torneranno oltre 1.400. Ora, però, li aspetta la quarantena.

Anche per i rientri in Campania sono scattati controlli: al casello di Napoli Nord — la scoperta è stata fatta dagli inviati del programma di La7 Tagadà — su 60 automobili­sti sono stati effettuati i test rapidi anti-covid e ben 14 sono risultati positivi. Per quenella sto poi li hanno sottoposti a tampone. Il rischio contagi è sempre in agguato.

Una nota lieta, invece, è data dal fatto che con le scuole chiuse e il grosso degli uffici in smart working, non c’è stato il tanto temuto assalto a bus e metropolit­ane, a Roma come a Milano e a Bologna. Sulla Ferrovia Cumana, che collega l’hinterland con Napoli, alcuni video mostravano passeggeri ammassati e senza controlli, ma è stata l’unica vera eccezione. Stando ai bilanci di fine giornata, Capitale è stato staccato appena il 15% dei biglietti metro rispetto ai numeri pre-covid; un autista di bus è stato multato (400 euro) perché non indossava la mascherina: «Mi si appannano gli occhiali», ha provato lui a giustifica­rsi. Invano.

Dappertutt­o, però, è finito il silenzio. Sono tornate le auto e pure qualche coda, come a Torino o sulla Tangenzial­e di Roma. E ovunque runner e bici nelle ville. Non è mancato neppure qualche «assembrame­nto», vietatissi­mo dalle norme, come al parco Sempione, a Milano. Perché le comitive, in astinenza prolungata da happy hour, tendono a ritrovarsi.

Brevi istantanee della Fase 2. Euforia da ripartenza. A Foggia la gente s’è messa in fila perfino per la toelettatu­ra dei cani. Folla anche sul lungomare

Le strade

Sono tornate le auto e pure qualche coda: come sulla tangenzial­e di Roma e a Torino

di Bari, perciò Michele Emiliano, il governator­e, non smette di raccomanda­re «prudenza». Insomma, il primo giorno dopo il lockdown è stato un po’ così e forse da oggi cambierà tutto. Ma ieri davvero la scoperta più bella è stato il senso di responsabi­lità dei cittadini. Da Nord a Sud. Che non si sono accalcati, hanno portato pazienza e hanno indossato (quasi tutti) le mascherine, sforzandos­i di rispettare il più possibile i diktat del governo, dei virologi e delle task force. Perché là fuori, comunque, due mesi dopo, c’è ancora il virus. E bisogna temerlo.

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Caschetto e mascherina, un bambino torna a sfrecciare in un parco di Milano appena riaperto
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Flash mob di protesta dei commercian­ti in piazza San Marco, a Venezia: vogliono riaprire le attività
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Controlli di polizia in entrata e in uscita alla stazione centrale di Napoli nel primo giorno della fase 2
 ?? (Ansa) ?? A Palazzo Chigi Primo giorno della fase 2 per il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, 55 anni
(Ansa) A Palazzo Chigi Primo giorno della fase 2 per il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, 55 anni
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Carrozze affollate ieri mattina a Napoli sulla ferrovia Cumana per il sindacato Usb. «Solo su un treno», la risposta della società di trasporto
La denuncia Carrozze affollate ieri mattina a Napoli sulla ferrovia Cumana per il sindacato Usb. «Solo su un treno», la risposta della società di trasporto

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