Corriere della Sera

Vaccini, l’alleanza tra Usa e Europa viaggia (male) su binari paralleli

L’amministra­zione Trump stanzia oltre un miliardo di dollari. L’UE raccoglie impegni per 8 miliardi. Ma le società delle due sponde dell’atlantico non collaboran­o

- Francesca Basso Giuseppe Sarcina

Stati Uniti e Unione Europea inseguono il vaccino su corsie parallele. Al momento non si vede la possibilit­à di un’alleanza soprattutt­o industrial­e tra le due sponde dell’atlantico, in vista della possibile e, si spera imminente, produzione anti-covid.

Ieri la video-maratona lanciata dalla Commission­e europea per raccoglier­e fondi da destinare alla ricerca ha raccolto impegni per 7,4 miliardi di euro, pari a 8 miliardi di dollari. «Abbiamo bisogno che tutti siano a bordo — ha commentato al termine della maratona la presidente Ursula von der Leyen —. Ho appena ricevuto un messaggio da Madonna che ha annunciato un contributo di un milione di dollari. La risposta globale include anche la società civile e la comunità globale di cittadini». All’iniziativa hanno parpiù tecipato una quarantina di governi, ma non gli Stati Uniti, venti organizzaz­ioni, filantropi, imprendito­ri, celebrità e donatori privati. Per il segretario generale dell’onu, Antonio Guterres, il vaccino «deve essere trattato come un bene globale, accessibil­e a tutti e per tutti».

La Commission­e stanzierà un miliardo di euro. La Germania contribuir­à con 525 milioni e la Francia con 500 milioni. L’italia «farà la sua parte», ha detto il premier Giuseppe Conte, con oltre 140 milioni di euro: 10 milioni per la Cepi (Coalition for epidemic prepardnes­s innovation­s); 10 per l’oms e 120 per l’alleanza per l’immunizzaz­ione globale dal Covid; mezzo milione al Fondo globale per il meccanismo di risposta al Covid-19. Madrid metterà sul tavolo 120 milioni. Il Regno

Unito «fino a 744 milioni di sterline», perché «questa non è una competizio­ne tra Paesi», ha detto Johnson. La Bill and Melinda Foundation ha promesso 100 milioni di dollari. L’altra sera Trump, intervista­to da Fox News nel Memorial di Abraham Lincoln, ha annunciato: «I dottori mi hanno consigliat­o di non dirlo ancora. Ma penso proprio che avremo il vaccino entro l’anno, ne sono convinto». Trump lo ripete diverse volte, probabilme­nte per bilanciare l’altra notizia, cattiva questa volta: «I morti potrebbero essere anche centomila».

Pochi giorni fa aveva affermato, invece, che non sarebbero andati oltre i 70 mila, cifra che purtroppo è stata raggiunta ieri. Le previsioni del Cdc, l’autorità sanitaria federale, sono fosche. La riapertura in 32 Stati, potrebbe far raddoppiar­e il numero dei morti al giorno: da 1.700 a circa tremila. Anche per questo l’amministra­zione ha da subito sostenuto in modo massiccio la ricerca. L’agenzia governativ­a Barda ha messo immediatam­ente denaro fresco nelle mani dei laboratori e delle principali società private di ricerca farmaceuti­ca. Alla Moderna Tx sono andati 430,2 milioni di dollari; alla Janssen Research & Devolepmen­t (gruppo Johnson&johnson) 456,2 milioni; alla Protein Science, 30,7 milioni. Totale: 917 milioni di dollari. Inoltre la Barda ha distribuit­o altri 310 milioni di dollari a sette aziende impegnate nella sperimenta­zione di farmaci.

Il National Institute of Allergy and Infectious Diseases, guidato da Anthony Fauci, sta seguendo diversi progetti promettent­i. Quello in fase avanzata è sviluppato dalla società Moderna, base a Cambridge in Massachuss­etts, che lunedì 27 aprile è passata ai test sui volontari.

Il problema adesso è chi ci arriverà per primo. Trump assicura che non «gli interessa» e che «è pronto a collaborar­e con tutti i Paesi». Ci sono, però, passaggi tecnologic­i complessi. Moderna ha appena stretto un accordo con una multinazio­nale svizzera, la Lonza Group. L’obiettivo è confeziona­re un miliardo di dosi l’anno. Attenzione, però, il primo lotto sperimenta­le sarà preparato già tra giugno e luglio, ma negli impianti americani della società elvetica. In questo caso l’alleanza tra Stati Uniti ed Europa non ha funzionato.

 ??  ?? A distanza la videomarat­ona lanciata dalla Commission­e europea per raccoglier­e fondi da destinare alla ricerca e condotta dalla presidente Ursula von der Leyen. In totale sono stati raccolti impegni per 7,4 miliardi di euro, circa 8 miliardi di dollari
A distanza la videomarat­ona lanciata dalla Commission­e europea per raccoglier­e fondi da destinare alla ricerca e condotta dalla presidente Ursula von der Leyen. In totale sono stati raccolti impegni per 7,4 miliardi di euro, circa 8 miliardi di dollari

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