L’impegno di Conte: «Più donne tra esperti e task force»
Il premier risponde all’appello di 16 senatrici pubblicato dal Corriere. Le chiamate a Colao e Borrelli
Per oltre due mesi l’emergenza coronavirus è stata un palcoscenico per soli uomini. Adesso (finalmente) si cambia. Il presidente del Consiglio ha ascoltato l’appello di 16 senatrici pubblicato dal Corriere e ha aperto alle donne le porte delle task force nazionali. Il premier ha chiamato Vittorio Colao «per comunicargli l’intenzione di integrare il comitato di esperti che dirige, attraverso il coinvolgimento di donne le cui professionalità saranno di decisivo aiuto al Paese». Analoga telefonata da Palazzo Chigi è arrivata al capo della Protezione civile, Angelo Borrelli. E
L’appello
● Sono 16 le senatrici che hanno lanciato un appello per chiedere al governo di ristabilire un equilibrio di genere nei tavoli tecnici anche ai ministri Conte ha chiesto di tenere conto dell’equilibrio di genere nella formazione dei gruppi di lavoro.
Non solo la task force guidata da Colao, ma anche il Comitato tecnico scientifico accoglierà personalità femminili. Un risultato concreto, che arriva dopo una grande mobilitazione della società civile e della politica per chiedere al governo di dare voce alle donne in tutti i luoghi decisionali in cui si pongono le basi della ricostruzione. «Siamo contente di aver contribuito a riparare un errore madornale», è il primo commento di Emma
Bonino. La fondatrice di +Europa ha firmato la mozione promossa dalle senatrici del Pd Valeria Valente, Valeria Fedeli, Annamaria Rossomando, Monica Cirinnà, Roberta Pinotti, Tatiana Rojc, Caterina Bini, Paola Boldrini, Caterina Biti, Vanna Iori, Assuntela Messina e sottoscritta anche da Donatella Conzatti di Italia Viva-psi, Elena Fattori del Misto, Julia Unterberger delle Autonomie e Alessandra Maiorino del M5S.
«Task force composte in maniera schiacciante da uomini, seppur autorevoli, non possono essere in grado di elaborare strategie e piani di rilancio del Paese», si legge nell’appello. Ora la mossa di Conte apre a un cambiamento che, si spera, non sarà solo simbolico, perché «le regole fondanti della società che verrà consegnata alle future generazioni» non possono essere scritte senza il contributo femminile. Molto soddisfatta la prima firmataria, Valeria Valente: «Ora che si riscrivono paradigmi e modelli di sviluppo è più che mai necessario che a questo cambiamento prenda piena parte il punto di vista femminile e femminista». Per la ex ministra Valeria Fedeli la mossa di Conte è «un fatto politico di grande importanza». Applausi dall’associazionismo femminile, dalle senatrici del M5S, dalle ministre Paola De Micheli ed Elena Bonetti e dal segretario del Pd, Nicola Zingaretti.