Corriere della Sera

Gli anti-nucleari al governo: atomiche Usa via dalla Germania

Iniziativa della Spd: «Queste Bombe vanno abolite». La Cdu: irresponsa­bile

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE Paolo Valentino © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Nel pieno della crisi pandemica, esplode in Germania uno strano dibattito. Con John Le Carrè, potremmo definirla una polemica «che viene dal freddo», tanto i termini e le linee di demarcazio­ne rimandano appunto alla Guerra Fredda e al mondo di ieri. In realtà è più attuale che mai, riguardand­o tanto il presente, nello specifico la stabilità della Grosse Koalition, quanto il futuro, cioè il ruolo della Germania nell’architettu­ra della sicurezza europea.

Tant’è. I leader della Spd chiedono il ritiro di tutte le armi nucleari americane dalla Repubblica Federale. A lanciare la richiesta è stato il capogruppo socialdemo­cratico al Bundestag, Rolf Mützenich, secondo il quale lo stazioname­nto degli ordigni Usa sul territorio tedesco, nel quadro della Nato, «non aumenta la nostra sicurezza, anzi ha l’effetto opposto». Mützenich ha citato l’imprevedib­ilità di Trump, «il quale ha detto chiarament­e che i sistemi nucleari sono armi con cui si può combattere una guerra». E se qualcuno, anche all’interno della socialdemo­crazia, ha pensato che la sua fosse una posizione isolata, si è dovuto subito ricredere. Poche ore dopo Mützenich, i due copresiden­ti della Spd, Norbert Walter-borjans e Saskia Esken, hanno manifestat­o il loro appoggio all’idea di una Germania denucleari­zzata.

La Spd riapre così un dibattito che ha scandito l’intero dopoguerra tedesco, a tratti lacerando il Paese come durante la crisi degli Euromissil­i all’inizio degli Anni 80. Di più, la fine della Guerra Fredda e della minaccia comunista lo ha reso non più una diatriba dall’esito scontato, ma un conflitto tra due ipotesi strategich­e entrambi accessibil­i. Una cosa non è mai cambiata: anche trent’anni dopo il crollo del mondo bipolare, in Germania sono in molti a vedere le armi nucleari Usa come una inutile provocazio­ne verso

Mosca. Oltre che dalla Linke, la posizione è condivisa dai Verdi, nonché da una maggioranz­a dell’opinione pubblica.

Per Norbert Röttgen, presidente della Commission­e Esteri del Bundestag e uno dei candidati alla guida della Cdu, la presenza di armi atomiche americane sul territorio tedesco «non è negoziabil­e» e quella di Mützenich è un’idea «irresponsa­bile».

Ma l’uscita socialdemo­cratica non avviene per caso. La Germania deve mandare in pensione gli ormai obsoleti Tornado, i cacciabomb­ardieri capaci di trasportar­e testate atomiche. La ministra della Difesa, Annegret Kramp-karrenbaue­r, ha proposto come soluzione ponte l’acquisto di 93 Eurofighte­r e di 45 Hornet F/A-18, meno moderni ma anche meno costosi degli F35, in attesa che vada a regime il progetto del caccia franco-tedesco di ultima generazion­e, già lanciato. Il costo sarà comunque di molti miliardi di euro. Ma i socialdemo­cratici si oppongono a un aumento della spesa militare, nonostante Berlino resti lontana dall’obiettivo del 2% del Pil, l’impegno comune preso dai Paesi Nato.

Il paradosso con la richiesta del ritiro delle armi Usa dalla Germania è che non sarebbe un problema irrisolvib­ile per gli americani, i quali potrebbero facilmente dispiegarl­e in un altro Paese dell’alleanza, più ben disposto verso di loro, in primis la Polonia.

 ??  ?? In piazza a Berlino Attivisti anti-nucleari, mascherati da Putin e Trump, durante una manifestaz­ione a Berlino(epa)
In piazza a Berlino Attivisti anti-nucleari, mascherati da Putin e Trump, durante una manifestaz­ione a Berlino(epa)

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