Corriere della Sera

L’ingegnere fonda il quotidiano «Domani». Zanda presidente De Benedetti lancia nuovo giornale a sinistra

- Antonella Baccaro

La nuova avventura editoriale dell’ex proprietar­io de la Repubblica, Carlo De Benedetti, il quotidiano Domani, ha visto la luce ieri con la costituzio­ne a Torino della società omonima, con un capitale di 10 milioni, posseduta da due società, di cui azionista unico è l’ingegnere, classe 1934. Presidente è Luigi Zanda, dimessosi da tesoriere del Pd, di cui rimane senatore.

Sarà un foglio di 8/16 pagine, la cui uscita è prevista per l’autunno, su carta e web. Politica, economia e grandi inchieste, i temi che saranno trattati. Trentacinq­uenne il direttore, che quasi certamente sarà Stefano Feltri, già vicedirett­ore de Il Fatto quotidiano, oggi direttore del blog Promarket.org. E da giovanissi­mi — è la promessa del fondatore — sarà composta la redazione. Con l’eccezione, si racconta, di un editoriali­sta, cui l’ingegnere sarebbe legato da ragioni di affetto. Un modo per escludere che Domani voglia mettersi in concorrenz­a con Repubblica, magari sottraendo­le qualche grande firma, ipotesi circolata in questi giorni ma che viene esclusa dai ben informati.

Il consiglio di amministra­zione della società è composto da Giovanni Canetta, capo del Family Office di De Benedetti, Federica Mariani, nota come ideatrice del Festival della tv di Dogliani, Massimo Segre, storico commercial­ista, Virginia Ripa di Meana, figlia di Vittorio già consiglier­e del Gruppo Espresso, e l’avvocata Grazia Volo. Oltre a Luigi Zanda, già consiglier­e per dieci anni del Gruppo Espresso, che dice di essere stato «sedotto dal coraggio di un uomo di 85 anni che scommette ancora su un’impresa fatta da giovanissi­mi». Sarà l’anti repubblica? «Non è possibile: Repubblica è un prodotto unico, nato da una congiuntur­a straordina­ria,

con un vivaio di giornalist­i di grande qualità e con la genialità di un direttore inimitabil­e». Zanda lascia la tesoreria del Pd sapendo «che i problemi economici non mancano, come in tutti i partiti, ma che c’è una struttura amministra­tiva solida». E precisa: «Non c’è nessun legame tra il Pd e il nuovo giornale, dove porterò i miei valori».

Intanto è iniziato l’iter per la costituzio­ne della Fondazione Domani, presieduta dall’ingegner Carlo De Benedetti, alla quale andrà la proprietà dell’editoriale quando lui non ci sarà più. Secondo indiscrezi­oni pubblicate dal sito Open, l’ingegnere l’avrebbe annunciato con un’email a alcuni amici, con la nota: «Basta eredi!!!».

Qualche mese fa l’editore aveva tentato di riacquista­re direttamen­te le azioni di Repubblica, ma i figli avevano preferito trattare e poi cederle agli Elkann, che da tre anni erano già soci dei De Benedetti nella Gedi.

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C. De Benedetti
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Luigi Zanda

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