Tornano le grandi corse Il «Giro» a ottobre
Il Giro d’italia scatta dal Sud il 3 ottobre, la Parigi-roubaix apre alla gara femminile
La strada è in salita e piena di insidie, ma il grande ciclismo — al contrario del calcio — adesso ha un percorso su cui ripartire dopo lo stop planetario a cui l’ha condannato il coronavirus. I 90 giorni che resteranno — comunque vada — nella storia di questo sport dovrebbero scattare la mattina del primo agosto da Piazza del Campo a Siena e terminare il pomeriggio del 31 ottobre sul lungolago di Como. L’italia, con due luoghi straordinari, fa da confine a questo concentrato di competizioni concordato ieri pomeriggio tra l’unione Ciclistica Internazionale e i principali organizzatori. Una trattativa durissima dove tutti (tranne il Tour de France, la cui prepotenza non è mai frenata dalla Federazione) hanno dovuto accettare compromessi. Si parte quindi dalla Strade Bianche, la «classica-moderna» sugli sterrati toscani, seguita, l’8 agosto, dalla Milanosanremo.
Nel mese delle vacanze sono in programma Giro del Delfinato, in formato ridotto, e Giro di Polonia che faranno da antipasto al Tour, al via da Nizza il 29 agosto e in parte coincidente con la Tirrenoadriatico (7-14 settembre). La corsa dei due mari a sua volta sarà propedeutico al Giro d’italia, confermato dal 3 al 25 ottobre. Il Giro, al contrario della Vuelta che si disputerà su 18 tappe, conserva i suoi 21 giorni e sta già definendo le tre frazioni che sostituiranno il prologo ungherese, rimandato a tempi migliori. «Stiamo studiando due ipotesi per la nuova partenza — ha spiegato Mauro Vegni, direttore di corsa — pensando al Sud ma non necessariamente alla Sicilia. Tra una quindicina di giorni ne sapremo di più». Il compromesso subito dal Giro è dover accettare la sovrapposizione delle tre classiche «monumento» del Nord: Liegi (4 ottobre), Fiandre (18) e Roubaix (25).
La Roubaix — e questa è una bella novità — quest’anno verrà disputata per la prima volta dalle donne, in contemporanea agli uomini: una conquista che equivale a quella dell’inserimento della maratona nel programma dell’atletica. C’è un Giorno dell’apocalisse: domenica 25 ottobre. Il Giro arriva a Milano, le Roubaix nel Vélodrome André Pétrieux e la Vuelta (che scatta il 20 ottobre dai Paesi Baschi) sul Tourmalet. Le date sono flessibili e se dovessero saltare i traballanti mondiali svizzeri (20-27 settembre) almeno un paio di classiche del Nord potrebbero occuparne lo spazio e lasciare la giusta visibilità al Giro.
Giornata storica
Il 25 ottobre la crono finale della corsa rosa, la classica delle pietre e il Tourmalet alla Vuelta
«Abbiamo fatto una serie di proposte alternative — ha spiegato ieri un comunicato di Rcs Sport — che a nostro giudizio avrebbero limitato alcune sovrapposizioni di calendario. Non sono state recepite, ma riteniamo comunque questo risultato importante per la ripartenza soprattutto vista la drammatica situazione sanitaria che sta colpendo tutti i settori della nostra vita». Nell’ottimismo generale, nessuno può nascondere che il programma è appeso a molte variabili: andamento dell’epidemia, apertura degli spazi aerei, autorizzazioni e rispetto delle misure di sicurezza decise per corridori, carovana e pubblico.