Corriere della Sera

Economia, scontro nel governo

Ultimatum tedesco alla Bce sull’acquisto dei titoli. La Ue e Francofort­e: andremo avanti

- di Andrea Ducci

Maggioranz­a divisa sulle misure economiche. Reddito di emergenza e regolarizz­azioni le questioni più spinose. La ministra Nunzia Catalfo chiede di ridurre l’orario di lavoro senza toccare i salari. Entro la settimana il governo punta al varo del decreto maggio con un pacchetto di misure da 55 miliardi. Ieri sera il premier Giuseppe Conte e il ministro dell’economia, Roberto Gualtieri, hanno incontrato i sindacati. Stop dell’alta corte tedesca alla Bce: «Giustifica­te l’acquisto dei bond». E concede tre mesi per spiegare il piano di stimolo. «Noi andiamo avanti» la replica di Francofort­e.

Sono le ore più critiche, cruciali per un accordo politico sul dettaglio degli interventi contro la crisi scaturita dall’emergenza sanitaria. Entro la settimana il governo punta al varo del decreto Maggio, con un pacchetto di misure da 55 miliardi di euro. Ma tra i vari ostacoli si è aggiunto lo scontro sulla regolarizz­azione dei migranti, un intervento proposto dalla ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova (Italia viva), con l’obiettivo di fare emergere braccianti, colf e badanti che svolgono attività in nero, in tutto si tratta di circa 600 mila lavoratori. Secondo Bellanova la proposta dovrebbe essere inserita nel decreto Maggio, ma ieri si è bloccata per la contrariet­à del M5S, che ritiene serva un decreto ad hoc per predisporr­e i meccanismi e i fondi necessari a una sanatoria di queste dimensioni.

Mentre si consumava l’ennesimo dissidio tra Italia viva e M5S, il premier Giuseppe Conte e il ministro dell’economia, Roberto Gualtieri, hanno incontrato in serata i sindacati per illustrare l’impianto di quella che si configura come una manovra a sostegno di imprese, lavoratori e famiglie. «Stiamo parlando di un intervento cospicuo, certo non sarà la panacea di tutte le conseguenz­e negative che stiamo vivendo, ma stiamiliar­di mo facendo il possibile per limitare i danni», ha ammesso il premier ai sindacati. Questa mattina sarà la volta delle associazio­ni di categoria come Confindust­ria, Confapi e Confeserce­nti, nel frattempo è un susseguirs­i di confronti tra i rappresent­anti della maggioranz­a per cristalliz­zare il dettaglio delle misure. «Io credo che è giusto che ci siano dibattiti e anche posizioni differenti, ma poi si deve arrivare a una sintesi comune», osserva il presidente della Camera Roberto Fico. Però si discute ancora, per esempio, sulla modalità di utilizzo dei circa 10 di euro destinati alle piccole e medie imprese. Nell’esecutivo è emerso un fronte capeggiato dal M5S che accarezza l’idea di un intervento diretto dello Stato nel capitale delle imprese, un approccio che trova proprio in Italia viva di Renzi l’oppositore più duro. Qualche frizione è alimentata dalla discussion­e sull’indirizzo degli stanziamen­ti a fondo perduto per alcuni dei settori più colpiti. Un ulteriore nodo è legato al Reddito di emergenza, l’assegno compreso tra 400 e 800 euro destinato alle famiglie socialment­e più deboli o che non benefician­o di altri sussidi. Ancora non è certo se sarà erogato una sola volta o per due mesi o più, rendendolo più struttural­e, come vorrebbero alcuni rappresent­anti del Movimento. Tra le ultime novità figura una norma proposta dalla ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, che punta in via temporanea a rimodulare i contratti collettivi, riducendo l’orario di lavoro ma non i salari. L’intento è convertire una parte delle ore lavorative in corsi di formazione finanziati da un fondo istituito presso il ministero del Lavoro. Catalfo ha anche indicato che l’attuale blocco dei licenziame­nti sarà allungato di altri tre mesi. A intervenir­e è pure Gualtieri per puntualizz­are che la modalità di erogazione della cassa integrazio­ne in deroga sarà più veloce e semplice rispetto a quanto accaduto finora.

 ??  ?? I lavoratori dello stabilimen­to di Collegno di Liebherr mentre si passano i kit di sicurezza (foto Afp/bertorello)
I lavoratori dello stabilimen­to di Collegno di Liebherr mentre si passano i kit di sicurezza (foto Afp/bertorello)

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