Trump e Wuhan Contraddetto dal suo virologo
Il massimo virologo americano in un’intervista indica che la pandemia ha origine nella natura (non in laboratorio) Il presidente autorizza solo l’audizione al Senato, repubblicano
Anthony Fauci contraddice Donald Trump sull’origine della pandemia. «Punito» il virologo. Nella foto il presidente intervistato sotto la statua di Lincoln.
WASHINGTON Anthony Fauci corregge, ancora una volta, l’amministrazione Trump. Tema: l’origine del coronavirus. Domenica 3 maggio il Segretario di Stato, Mike Pompeo, aveva dichiarato alla tv Abc: «Ci sono prove enormi che il virus arrivi dal laboratorio di Wuhan. La Cina ha fatto di tutto per tenerlo nascosto». La sera dello stesso giorno Donald Trump aveva aggiunto, parlando a Fox News: «Penso che la Cina abbia commesso un errore orribile. Poi hanno cercato di occultarlo, di soffocarlo. È come se ci trovassimo davanti a un incendio. Ma loro non sono stati in grado di spegnerlo questo incendio». Il presidente, dunque, era stato meno netto di Pompeo, assicurando, comunque, «l’imminente arrivo di un rapporto completo».
Il dottor Fauci, 79 anni, il virologo più importante degli Stati Uniti e figura di riferimento della task force anti Covid-19, non crede che la pandemia sia nata tra le provette di un laboratorio.
Ecco come si esprime in una lunga intervista pubblicata da National Geographic: «Se guardiamo all’evoluzione del virus nei pipistrelli e a ciò che sta circolando in questo momento, è veramente molto, molto probabile che questo virus non sia stato manipolato artificialmente o deliberatamente. Bisogna guardare al modo in cui le mutazioni si sono evolute in natura. Molti biologi di altissimo livello hanno detto che tutto ciò che si osserva indica che (il virus) si è modificato in natura e poi ha fatto il salto della specie».
Fauci, poi si chiama fuori dalle indiscrezioni riportate dai media: i servizi segreti americani starebbero verificando l’ipotesi che il coronavirus avrebbe sì un’origine animale, ma sarebbe poi sfuggito da un laboratorio di Wuhan mentre si stava esaminando un animale, una cavia infetta. «Ma in ogni caso questo significherebbe che l’inizio andrebbe ricercato nella natura. Ecco perché non capisco di che cosa si stia parlando e perché non dedico molto tempo a entrare in questa argomentazione circolare (cioè una contraddizione in termini, in questo caso: il virus naturale prodotto in un luogo artificiale come il laboratorio, ndr)».
Nel resto dell’intervista Fauci si attiene al merito delle misure necessarie per contrastare l’epidemia, ancora rampante in diverse aree degli Stati Uniti. I contagiati ora sono oltre 1,2 milioni, i morti più di 70 mila. Eppure lo scienziato resta al centro della battaglia politica tra repubblicani e democratici.
Ieri Trump ha confermato che Fauci non testimonierà davanti alla sottocommissione Lavoro, Salute e Servizi sociali della House of Representatives, controllata dai democratici. «Sarebbe una trappola», ha detto il presidente. Il virologo, invece, ha aggiunto il presidente «è ansioso» di partecipare all’audizione al Senato, nella mani dei repubblicani.
Venerdì 1° maggio la Casa Bianca aveva diffuso un comunicato che spiegava così il veto all’invito della Camera dei Rappresentanti: «L’amministrazione Trump continua il suo sforzo totale nel contrasto del Covid-19, a cominciare dalla riapertura in sicurezza dell’america e dallo sviluppo dei vaccini; sarebbe quindi controproducente che le persone più coinvolte in questa opera partecipino a sedute del Congresso. Ci impegniamo a lavorare con il Congresso e a offrire la testimonianza a tempo debito».
Adesso Trump rivela che Fauci potrà, invece, accettare l’invito di una Commissione al Senato, probabilmente la prossima settimana. Che cosa cambierà, dunque, in pochi giorni? La risposta è semplice e si ricava dalle parole del presidente. I democratici, che hanno la maggioranza alla Camera, vogliono fare dire a Fauci che la Casa Bianca sta sbagliando tutto nella gestione dell’emergenza sanitaria. Dal punto di vista di Trump sarebbe questa «la trappola». I repubblicani, che controllano il Senato, puntano, invece, a ribaltare il racconto della crisi, mettendo in rilievo le previsioni sbagliate fatte dagli scienziati tra gennaio e febbraio.
La genesi
Per il virologo il Covid19 si è «evoluto» negli animali e poi ha fatto il «salto della specie»