Corriere della Sera

«Una decisione forte. Mi chiedo se sia anche saggia»

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE P. Val.

BERLINO Cosa comporta per la Germania e per la cancellier­a Merkel la decisione della Corte costituzio­nale sulla Bce?

«Sul piano operativo non molto. La Bce ha 3 mesi di tempo per giustifica­re la sua azione e non mi pare sia un compito insuperabi­le. Ma il segnale è forte sul piano giuridico e politico, sia interno che esterno. I giudici di Karlsruhe hanno mostrato ancora una volta che nei casi di conflitto vogliono l’ultima parola. E poi l’attacco è stato portato alla Corte di giustizia europea, proprio nel momento in cui quest’ultima ha bisogno di un’autorità forte per far pressione su quei Paesi che non rispettano gli standard democratic­i come Ungheria e Polonia. Mi chiedo se la Corte costituzio­nale tedesca abbia agito con saggezza. È un paradosso, perché l’attuale presidente della Corte, Vosskuhle, ha molto a cuore l’europa». Giovanni di Lorenzo è il direttore del settimanal­e Die Zeit.

Alla vigilia del vertice di Merkel con i premier dei Länder, crescono le pressioni per una riapertura delle attività economiche e della società. La situazione sta sfuggendo di mano?

«Un pochino sì. In parte è dovuto all’impazienza del mondo economico, in parte a quella dei cittadini che si sono visti limitati nei loro diritti privati e hanno paura di perdere ancora reddito. in più c’è il fattore federalism­o, una specialità tedesca, che ha alcuni svantaggi perché impedisce una gestione centralizz­ata, ma offre anche il grande vantaggio di garantire tanti laboratori in cui sperimenta­re come sia possibile arginare il virus e allo stesso tempo non far crollare l’economia del Paese».

Cosa farà Angela Merkel?

«Cercherà di riprendere in mano i fili delle diverse strategie per far ripartire il Paese, sapendo che la competenza resta dei singoli Länder. Ci potrebbe anche essere la decisione di riprendere la Bundesliga a fine maggio. L’autorità della cancellier­a però non deve soffrire troppo, perché ce ne sarebbe bisogno nel caso di una seconda ondata del virus. La prima fase è andata tutto sommato bene. Merkel ha parlato direttamen­te al popolo, che in lei ha ripreso fiducia. Ricordiamo che lo sfondo è una quota di nuovi contagi in costante discesa, oggi siamo a 670, il numero più basso da oltre un mese. Ora è a un passaggio rischioso, deve trovare la giusta mediazione tra i Länder, che in questi giorni hanno fatto a gara a chi riapre prima e di più».

Schäuble ha aperto un dibattito importante ma divisivo, dicendo che è sbagliato dare priorità alla difesa della vita umana: bisogna privilegia­re la dignità della vita. È un tema a Berlino?

«Senz’altro. È venuto in un momento nel quale si delineava una spaccatura, tra chi voleva un ritorno rapido alla normalità e chi vi vedeva una minaccia alla propria salute. Oggi sul tema ospitiamo un intervento di Habermas».

Il ministro degli Interni Seehofer ha confermato che la voce su una quinta candidatur­a di Merkel è ricorrente.

«Che è più facile per il famoso cammello passare per la cruna dell’ago piuttosto che per la cancellier­a assumersi la responsabi­lità di un quinto mandato. Impensabil­e».

 ??  ?? Direttore Giovanni di Lorenzo, 61 anni, italiano naturalizz­ato tedesco.
Dal 2004 è il direttore del settimanal­e «Die Zeit»
Direttore Giovanni di Lorenzo, 61 anni, italiano naturalizz­ato tedesco. Dal 2004 è il direttore del settimanal­e «Die Zeit»

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