Conte apre: non ignoro le richieste delle Regioni
Dai bar ai parrucchieri, governatori in pressing: anticipiamo il via libera
I governatori fremono per far riaprire bar, ristoranti e parrucchieri e premono sul governo affinché riveda la data segnata sull’ultimo Dpcm: il primo giugno. «Credo che i tempi previsti di bar, ristoranti, parrucchieri ed estetiste potrebbero essere anticipati», dice il presidente della Regione Emilia-romagna, Stefano Bonaccini, rincuorato dagli ultimi dati sui contagi.
«Non vogliamo essere irresponsabili, l’interlocuzione col governo è serena — è la premessa del governatore del Veneto, Luca Zaia —. Ma il Dpcm ci dà un pezzo di stoffa, poi è giusto che le Regioni possano cucirsi l’abito sartoriale». Tradotto: decidano in autonomia sulle riaperture.
Il presidente della Sardegna, Christian Solinas, ha già attribuito ai sindaci la delega per decidere e infatti quello di Olbia, Settimo Nizzi, ha annunciato che l’11 maggio riaprirà i negozi e il 18 «i pubblici esercizi».
Dal canto loro, il premier Giuseppe Conte e il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, non sembrano irremovibili: «Non ignoro le richieste di alcune Regioni e di alcune categorie di lavoratori di anticipare l’apertura — ha detto Conte a Affaritaliani.it —. Siamo al lavoro anche per questo». E Boccia lo ha ribadito pure l’altro giorno a Bolzano incontrando il presidente della Provincia, Arno Kompatscher: «La settimana prossima in occasione della Conferenza Stato-regioni valuteremo la possibilità di procedere dal 18 maggio ad aperture differenziate nelle regioni». A Bolzano, però, non aspetteranno e già questa settimana, secondo la Svp, la legge provinciale per la «fase 2» sarà approvata e riapriranno le attività. Il clima è questo: sabato prossimo, 9 maggio, il Tar della Calabria si pronuncerà d’urgenza sul ricorso dello stesso ministro Boccia contro l’ordinanza della governatrice Jole Santelli che ha già autorizzato il servizio ai tavoli all’aperto per bar e ristoranti.
Il 18 maggio vorrebbero riaprire anche il Friuli, la Liguria, l’umbria, il Molise, l’abruzzo («I nostri parrucchieri sono pronti», dice il governatore Marco Marsilio). Ecco, poi, il cronoprogramma delle Marche: il 14 i parrucchieri, il 18 bar e ristoranti, il 29 alberghi e stabilimenti balneari. Il sindaco leghista di Ferrara, Alan Fabbri, consentirà l’apertura dei negozi dall’11 maggio. Frena invece il Piemonte: «La curva del contagio da noi è in ritardo di una settimana. Perciò il nostro motto è: prudenza e ripartenza».