«Rider senza protezioni». L’inchiesta dei pm
Bussano ignorando se chi apre la porta è positivo o no al Covid-19, rischio dal quale si difendono con mascherine e guanti che non si sa se e quando vengono cambiati e che nessuno controlla, così come nessuno verifica se loro stessi sono stati contagiati. Toccherebbe alle società di delivery assicurare l’igiene e la sicurezza dei rider, anche se non sono loro dipendenti, secondo la Procura di Milano, che ha aperto un’inchiesta conoscitiva — senza indagati e ipotesi di reato — dopo un’ ispezione dei carabinieri nel Nucleo ispettorato del lavoro a quattro piattaforme di trasporto e consegna di cibo. Quando è scoppiata la pandemia, agli accertamenti che erano già in corso sulle condizioni difficili in cui lavorano i rider, i carabinieri guidati dai magistrati del pool che si occupa di sicurezza sul lavoro hanno aggiunto quelli sul rispetto delle norme anticontagio da coronavirus. Delle quattro piattaforme verificate, solo Just Eat, annotano i carabinieri, ha esteso il Documento di valutazione dei rischi, previsto dalle norme antinfortunistiche, ai rider ai quali sono stati distribuiti kit di protezione. Altre due, Deliveroo e Foodinho (quest’ultima riferibile a Glovo), hanno dichiarato che i rider che in queste settimane hanno sfrecciato nelle strade deserte di Milano e spesso si sono lamentati perché non avevano protezioni, sono «collaboratori autonomi e occasionali» i quali, come tali, sono responsabili direttamente del lavoro che fanno e di come lo fanno. Entrambe, comunque, hanno assicurato di essersi preoccupate di far arrivare mascherine e guanti ai propri collaboratori. La quarta società è Uber Eats, ma i carabinieri non sono riusciti a contattarla perché all’indirizzo della sede legale a Milano non è stato possibile trovare nessuno, non risulta esserci un telefono o una cassetta postale e l’indirizzo email ufficiale non accetta messaggi. Gli investigatori stanno lavorando per capire se le protezioni siano arrivate a tutti i lavoratori e non solo ad alcuni, lasciando gli aspetti legati alla prevenzione e alla sicurezza solo sulle spalle dei rider.