«Dopo due mesi un tavolino a cavallo tra le regioni Così ho rivisto mia madre»
Dall’idea di un figlio per incontrare la mamma senza violare le regole di sicurezza per gli spostamenti al lento ritorno alla normalità di un contagiato
Francesco Piacentini deve aver pensato che due mesi e mezzo sono un periodo troppo lungo per non vedere i propri genitori. Specie se di mezzo c’è una quarantena che ha costretto tutti a rimanere nelle proprie case assediate dallo spettro di una pandemia. «Ma soprattutto è una lontananza insopportabile quando c’è un legame speciale, come quello tra me e mia madre, che è diventato ancora più forte dopo la morte di papà».
Solo che mamma Delma abita in Veneto e lui in Trentino, e le regole imposte dall’emergenza sanitaria vietano di uscire dalla regione. «Non potevo aspettare ancora», taglia corto.
Così, lunedì ha piazzato un tavolino a Pian delle Fugazze, esattamente a cavallo del confine tra la provincia autonoma e il Vicentino. E lì, madre e figlio hanno brindato ciascuno tenendo i piedi ben saldi nel proprio territorio.
Originario di Valdagno, 44 anni, Piacentini è un agente di commercio che vende pannelli fotovoltaici. Nel 2009 si è trasferito a Dro per amore di quella che poi è diventata sua moglie e la madre dei loro due gemelli, e da allora va spesso a trovare Delma Visonà, 69 anni, rimasta a vivere nella cittadina veneta famosa per le sue fabbriche tessili. Poi il mondo è cambiato e gli incontri sono diventati qualcosa di proibito. Soltanto appuntamenti telefonici. Non esattamente la stessa cosa, specie per una vedova costretta a trascorrere giornate intere senza poter incontrare altre persone.
Per la prima volta questa donna non aveva neppure potuto festeggiare il compleanno del suo unico figlio, il primo maggio. «Era disperata. Allora mi sono detto: vediamo cosa posso inventarmi per risollevarle il morale...», racconta Francesco.
Il loro pareva uno dei tanti rapporti familiari che il coronavirus è riuscito a strappare a metà. Ma lunedì è tutto cambiato. «In auto abbiamo raggiunto Pian delle Fugazze — spiega — e ho sistemato il tavolino esattamente sotto il cartello che segna il confine tra le due regioni. Mia madre da una parte, io dall’altra».
Anche se con un po’ di ritardo, avevano una tradizione da onorare: «Lei ha portato la mia torta preferita, con la frutta e la crema. E poi due bicchieri e una bottiglia di spumante. Abbiamo brindato e ho spento la candelina. È stato bello». Hanno parlato dei nipotini e del fatto che anche loro, presto, potranno ritrovare la nonna.
Un video, girato con i telefonini da Delma e Francesco, racconta quel loro pomeriggio insieme, trascorso sopra una linea immaginaria che separa Veneto e Trentino ma anche — almeno per adesso — che divide «congiunti» che magari abitano a pochi chilometri in linea d’aria. Nel filmato — pubblicato sui social e in poche ore diventato virale — li si vede sorridenti e felici, ciascuno dalla propria parte del tavolo. Delma scherza con il figlio: «Ti è piaciuta la torta della mamma? Ora però devi metterti in carreggiata e dimagrire...».
Piacentini quasi si commuove: «Non l’ho nemmeno potuta abbracciare, anche perché mia madre è una donna fragile e il virus non perdona. All’inizio indossavo la mascherina, poi lei ha insistito perché la togliessi. Non è la stessa cosa, ma almeno ci siamo finalmente ritrovati l’uno
La torta
«Abbiamo festeggiato il mio compleanno: mi ha fatto la mia torta preferita alla crema»
di fronte all’altro».
Vedersi prima del Covid era la normalità. Ora è un fatto straordinario. «C’è tanta negatività in giro — conclude l’agente di commercio — io ora non sto lavorando, sono uno dei pochi che ha preso i 600 euro dell’inps. Ho impiegato queste settimane per dedicarmi alla famiglia, al mio giardino. E sto vedendo le cose con un occhio diverso: cerco di vivere con il cuore».