L’appello di B&B, ostelli e campeggi: «Noi lasciati soli, fateci ripartire»
Le strutture extra alberghiere riunite in associazione Il direttore Lofoco: «Insieme valiamo 6 punti di Pil Al via un portale per diffondere le nostre bellezze»
«Il settore extra alberghiero è stato abbandonato dal governo, che nei suoi Dpcm si è dimenticato di includerlo. Il nostro codice Ateco, quello che identifica un’attività economica, semplicemente non c’è. E stiamo parlando di almeno 187 mila strutture, e quindi altrettanti nuclei familiari, lasciate in balia degli eventi». È amareggiato, Edoardo Maria Lofoco, direttore generale dell’asstri, l’unica associazione a livello nazionale esclusivamente dedicata alle strutture ricettive extra alberghiere, a oggi prive di rappresentanza. L’emergenza coronavirus e le misure in materia di contenimento e gestione del Covid-19 le stanno mettendo in ginocchio, escluse anche nell’ultimo decreto della presidenza del Consiglio del 26 aprile che, nel dare il via alla fase 2, cita «hotel e strutture simili» (codice 55.10), ma non il 55.20, cioè l’extra alberghiero, le cui attività devono invece essere considerate chiuse sine die. «Quel che è peggio — continua Lofoco — è la confusione che si è generata assimilando in una frase e in un unico codice due settori diversi».
Case vacanza, affittacamere, agriturismo, bed and breakfast, ostelli e campeggi, ma anche residenze rurali e rifugi di montagna. In tutto, 2 milioni e 800 mila posti letto con una maggiore concentrazione nel Lazio (con 19.923 esercizi), in Lombardia (7.040), Emilia-romagna (11.662) e Toscana (11.523). E se il turismo in generale rappresenta il 13% del Pil con un giro d’affari di 233,1 miliardi di euro, quello dell’extra alberghiero ne vale quasi la metà. «Abbiamo più posti letto dell’alberghiero e apportiamo al settore 100 miliardi l’anno. Eppure gli hotel sono liberi di scegliere se rimanere aperti — precisa Lofoco —. Oggi bed and breakfast e case vacanza non imprenditoriali sono fuori da ogni tutela economica. Non hanno nessun tipo di finanziamento perché non sono considerati aziende e, quindi, sono esclusi dagli ammortizzatori sociali visto che nel 2019 hanno prodotto reddito e pagato le tasse. Ora serve chiarezza, perché conoscere in anticipo i protocolli per aprire domani è fondamentale. Mi auguro che questa crisi ci faccia riflettere. E che i consumatori, sullo slancio di un ritrovato nazionalismo, non soltanto cerchino prodotti e servizi italiani ma che li acquistino esclusivamente attraverso portali italiani. Quelli stranieri strozzano le imprese locali con il 20% e più di commissioni».
Tra i progetti dell’asstri, costituita lo scorso 13 marzo con lo scopo di promuovere la cultura 1 8 7 del far e turismo , c’è infatti Mila le strutture ricettive extra alberghiere in Italia con partita Iva. La maggiore concentrazione si registra nel Lazio la creazione del primo portale «100% Italia, 0% commissioni», oltre a un portale dei comuni d’italia (www.comuniclick.it) che a breve promuoverà in chiave moderna il territorio attraverso parole, foto e video sull’arte, la cultura e le tradizioni italiane. «Il capo progetto è il regista e scrittore Federico Moccia — conclude Lofoco —. Ma entro un mese sarà pronto anche “Clean and Safe”, un marchio di certificazione che attesterà il rispetto dei protocolli di sicurezza Covid-19 e che verrà affisso su tutte le strutture dell’associazione».