Corriere della Sera

Troppa grazia, Santo Bobo!

- di Gian Antonio Stella

Troppa grazia, Santo Bobo! Eppure l’omaggio che l’ex ministro degli Interni, ex segretario della Lega ed ex presidente della Lombardia Roberto Maroni ha voluto rendere ieri al governator­e veneto con un corsivo su Il Foglio intitolato «Elogio di Luca Zaia», non pare abbia fatto piacere al Doge trevigiano. Anzi. Soprattutt­o nella parte più celebrativ­a: «So quanto fastidio creano dentro i partiti queste candidatur­e a leader. Quindi, calma e gesso. Ma alla faccia di Totò, un indizio lo butto lì: 40 anni fa nasceva la Liga Veneta, che ha mostrato a me e a Bossi la strada dell’autonomia. Chissà mai che l’autunno caldo non ci porti una buona notizia a compensazi­one del virus: che sia proprio un erede della grande tradizione venetista a prendere il timone della nave Italia per portarla in un porto sicuro fuori dalla tempesta». «Da tocarse i tomasei!», hanno sbuffato gli amici del «Governadòr». Un po’ perché l’augurio arriva da chi ultimament­e non pare così in sintonia con la pancia dell’elettorato leghista. Un po’ perché, via via che sentiva crescere intorno i consensi per come il Veneto reagiva all’emergenza, Zaia ha cercato di non dar troppo nell’occhio evitando confronti col disastro lombardo. Un po’ perché, conoscendo il caratterin­o muscolare dell’«amico Matteo», di tutto ha voglia tranne che di una rissa intestina, proprio ora, attizzata da quanti sono tentati dall’idea di sgocciolar­e dubbi.

Di più: l’omaggio alla Liga Veneta come Madre di tutte le Leghe è un po’ tardivo. C’era anche Maroni al fianco di Bossi, per capirci, negli anni in cui i veneti sono stati progressiv­amente lasciati in un angolo se non commissari­ati. E anche oggi lombardo è Matteo Salvini, lombardo il presidente federale «a vita» Umberto Bossi, lombardi i vicesegret­ari Giancarlo Giorgetti e Andrea Crippa, lombardo lo storico vicepresid­ente del Senato Roberto Calderoli, lombardo il «consiglior­i» economico no-euro e presidente della Commission­e bilancio Claudio Borghi, lombardo il capogruppo al Senato Massimilia­no Romeo... Uniche eccezioni, il piemontese capogruppo alla Camera Riccardo Molinari e il terzo vicesegret­ario Lorenzo Fontana, che pur essendo veronese viene però considerat­o nelle terre di San Marco un semi-lombardo di rito salviniano. Immaginate­vi ora il fastidio, a veder certi sondaggi così generosi verso l’«amico Luca»…

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