«Sul web le storie dei 30 giornalisti italiani uccisi»
In occasione della Giornata mondiale per la libertà di stampa, lo scorso 3 maggio, l’associazione Ossigeno per l’informazione onlus ha inaugurato «Cercavano la verità», archivio online ad accesso libero con le storie umane e professionali dei trenta giornalisti italiani uccisi, dal 1960 a oggi, in Italia da mafie e terroristi e all’estero mentre documentavano guerre e conflitti (www.giornalistiuccisi.it). Fra le 30 vittime, ci sono due indimenticabili giornalisti del Corriere: Walter Tobagi e Maria Grazia Cutuli. L’archivio è stato creato in collaborazione con i familiari delle vittime e realizzato con prestazioni professionali volontarie. La Commissaria per i diritti umani del Consiglio d’europa, Dunja Mijatovi, ha salutato l’iniziativa sottolineandone l’importanza perché offre «l’opportunità unica» di conoscere per ciascuna vittima, oltre al profilo professionale, anche quello umano e le relazioni familiari, il contesto storico e i successi e gli insuccessi della giustizia per punire i colpevoli. Oltre a offrire contenuti originali, «Cercavano la verità» richiama la documentazione prodotta da altre organizzazioni, offre bibliografie, filmografie e fotografie e antologie di articoli e filmati, avviando un processo di continuo aggiornamento allo scopo di coltivare la memoria di episodi miliari per la storia del nostro giornalismo. Prosegue così l’attività avviata nel 2014 con la realizzazione del Pannello murale della memoria con i volti dei giornalisti uccisi, consegnato al presidente della Repubblica, ai presidenti delle Camere, a sindaci, scuole, università, sindacati per ricordare quando può essere rischiosa l’attività giornalistica per la ricerca delle verità scomode. Alberto Spampinato, board@ossigeno.info