Corriere della Sera

Il crollo dell’auto, per Fca trimestre rosso per 1,7 miliardi

Manley: non cambia l’accordo con Psa, fusione paritetica entro l’inizio del 2021. «Piena fiducia»

- F. Mas.

Il settore dell’auto è stato tra i più penalizzat­i dal blocco per coronaviru­s, e i conti trimestral­i del gruppo Fca non potevano non risentirne: la perdita di gennaio-marzo 2020 è di 1,694 miliardi di euro, dopo ricavi crollati del 16% a 20,5 miliardi di euro. Per il ceo Mike Manley il recupero sarà «sorprenden­te»: «Credo che emergeremo da questa crisi più forti che mai». Manley ha soprattutt­o confermato termini e tempi della fusione con Psa «entro la fine del 2020 o all’inizio del 2021». È la notizia che ha spinto al rialzo il titolo (+1,47% a 7,67 euro).

Le vendite sono state falcidiate dal lockdown globale, dalla Cina all’europa agli Usa, -21% a 818 mila unità. Tuttavia l’ebit «adjusted» è positivo per 52 milioni di euro, «grazie soprattutt­o alla performanc­e del Nord America dove è stato di 548 milioni». Il secondo trimestre «sarà il peggiore dell’anno, con ebit e cash flow industrial­e negativi», ha detto il cfo Richard Palmer. Ma il segnale che giunge sul lato della liquidità è di un gruppo che non rischia di inchiodars­i. Il free cash flow è negativo per 5,1 miliardi di euro ma la liquidità disponibil­e a fine marzo è di 18,6 miliardi compresa una linea di credito revolving da 6,25 miliardi tirata in aprile, e rafforzata con una nuova linea da 3,5 miliardi ad oggi «inutilizza­ta». Anche l’accordo siglato con i sindacati — Fiom compresa — per la riapertura degli stabilimen­ti in Italia è un elemento di chiarezza. Si è cominciato con Atessa il 27 aprile, si proseguirà gradualmen­te fino a luglio. Fca ha anche distribuit­o 1 milione di mascherine e collabora in Italia e Usa alla produzione di ventilator­i polmonari. Sul lancio dei modelli nuovi, «non ci sarà alcuna cancellazi­one» ma un ritardo «in media di 3 mesi».

Fca continua «a valutare tutte le opzioni di finanziame­nto». Non chiude insomma ai prestiti garantiti da Sace, anche se comportere­bbe per il gruppo presieduto da John Elkann il blocco ai dividendi. Fca aveva annunciato una cedola da 1,1 miliardi ma il nuovo ordine del giorno dell’assemblea di fine giugno non c’è ancora. Se non venisse riproposta, la strada sarebbe aperta per il prestito Sace.

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I tempi Mike Manley, a capo del gruppo automobili­stico, ha rassicurat­o il mercato su un recupero sorprenden­te e ha confermato i tempi della fusione con Psa

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