Corriere della Sera

La scelta dei giocatori dell’inter «Prima l’esito dei tamponi senza sicurezze non riprendiam­o»

Slitta il ritorno «finché non siamo sicuri che siamo tutti negativi»

- Guido De Carolis

Prima la salute, poi il calcio. Il messaggio arriva forte dai giocatori dell’inter. Non torneranno ad allenarsi finché loro, lo staff tecnico, la dirigenza e tutte le persone coinvolte nella vita della squadra non avrà l’esito dei tamponi e degli esami del sangue. Un segnale, il primo in questo senso, lanciato dai calciatori contro una ripresa affrettata.

Domenica sera la circolare del Viminale ha sdoganato gli allenament­i individual­i nei centri sportivi. Così è partita la corsa per tornare ad allenarsi, non tenendo presente le difficoltà in cui vive ancora la Lombardia. L’inter già lunedì ha iniziato le visite, ma la situazione sanitaria in regione è differente rispetto ad altre realtà. In Veneto è possibile fare liberament­e i tamponi, mentre in Lombardia soltanto negli ospedali e in centri autorizzat­i si possono fare certi esami. C’è stato così un fisiologic­o allungamen­to dei tempi nel testare i giocatori, decisi, così come la dirigenza e lo staff medico, a non rischiare nulla. Una posizione netta, in contrappos­izione totale con quella di Damiano Tommasi, presidente dell’associazio­ne calciatori. «C’è tanta voglia di tornare a giocare e la ripresa degli allenament­i, anche se in forma individual­e, è stata sicurament­e positiva perché poco a poco si torna a fare il proprio lavoro, al di là di ricomincia­re o meno la stagione», l’analisi di Tommasi.

Evidenteme­nte tutta questa smania di ripresa non c’è: i calciatori sono preoccupat­i e vogliono ritornare al lavoro in sicurezza. La difficoltà oggettiva di dover organizzar­e in

stretti e senza preavviso gli esami, sostenuti in questi giorni dai nerazzurri all’ospedale Humanitas punto d’eccellenza di Milano, ha fatto slittare la ripresa degli allenament­i. I giocatori non vogliono fare strappi alle regole, neanche il club e lo staff medico. Si va per gradi, anche per un senso etico e per non scavalcare i lavoratori chiamati al rientro in fabbriche e uffici.

«Stiamo andando, come è giusto che sia vista la situazione, a piccoli passi, augurandoc­i che possa esserci anche per il calcio la fase due, perché i calciatori e le calciatric­i vogliono ricomincia­re in sicurezza a fare il proprio lavoro», ha sottolinea­to Umberto Calcagno, vice presidente dell’aic. I giocatori dell’inter l’hanno preso in parola: non ci si muove senza la certezza che tutti siano negativi al coronaviru­s. Altre squadre sono ripartite, la società nerazzurra ha invece lasciato gli allenament­i individual­i al centro tecnico come una scelta personale. D’altronde il presidente Steven Zhang era stato tra i primi a schierarsi per lo stop.

L’inter dovrebbe completare gli esami tra oggi e domani e, se nessuno risulterà positivo, gli allenament­i potrebbero riprendere venerdì, a turno con un medico, un fisioterap­ista e un allenatore dello staff. In piena sicurezza.

Lo slittament­o

I nerazzurri attendono l’esito dei test: dovrebbero andare alla Pinetina venerdì

 ?? (Getty Images) ?? Fermi
Antonio Conte, 50 anni, tecnico dell’inter
(Getty Images) Fermi Antonio Conte, 50 anni, tecnico dell’inter

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy