La ricetta di Capello «Se si giocherà tempi e allenamenti come a un Mondiale»
«Io sono per ripartire, per tanti motivi. Ci sono più o meno 100 mila addetti che lavorano intorno al calcio. E poi anche perché psicologicamente darebbe un po’ di allegria a tutti quelli che avrebbero la possibilità di vedere le partite. Credo sarebbe molto importante, anche se i problemi sono tanti». Così Fabio Capello (foto), ospite di Rai Radio1 nel corso della trasmissione Un Giorno da Pecora. «Bisogna pensare di fare come in un Mondiale. Quando si gioca questa competizione si resta chiusi per 40 giorni. Se si fanno queste cose con attenzione si può giocare in tutti gli stadi. È importante provare a ripartire. Tra l’altro i calciatori si sono allenati sempre in palestra, correndo dritto, mentre nel calcio non è così. Per tornare in forma direi che servono 20 o 25 giorni. Sono favorevole anche a fare 4 o 5 cambi, giocando ogni 3 giorni sarebbe utile ma purtroppo questa proposta pare sia già stata bocciata». Come ha passato il periodo casalingo di quarantena? «In questi due mesi ho guardato la tv, ho letto libri e aiutato mia moglie a pulire un po’ casa». Ha rivisto qualche sua vecchia partita? «Le mie non le rivedo mai, ho rivisto quelle del Mondiale 2006 e ho gioito moltissimo». Che cosa le è mancato di più in questa quarantena? «I viaggi. L’anno scorso con mia moglie abbiamo viaggiato moltissimo e quest’anno siamo rimasti bloccati a casa». Non è che in isolamento le è tornata la voglia di allenare? «No, assolutamente no», ha concluso l’allenatore.