Crédit Agricole, 145 milioni di utile in Italia
Al vertice
Chiude con 145 milioni di utili il primo trimestre di Crédit Agricole in Italia, in calo del 35% rispetto allo stesso periodo 2019 per gli accantonamenti prudenziali legati alla crisi da Covid-19. L’attività commerciale delle controllate del gruppo francese in Italia (che oltre al gruppo bancario comprende l’investment banking, il factoring, servizi finanziari specializzati, assicurazione, gestione del risparmio) segna comunque segni positivi, con +4,6% del totale finanziamenti all’economia a 77 miliardi di euro e una raccolta totale a oltre 242 miliardi. La banca, che in Italia ha il secondo mercato domestico con 4,5 milioni di clienti e 14mila persone impiegate, rivendica «il sostegno forte in Italia a famiglie e imprese nonostante il momento di grande incertezza per il Paese. Stiamo intervenendo in tutti gli ambiti, favorendo la programmazione degli investimenti per la ripresa», dice Giampiero Maioli, numero uno di Crédit Agricole in Italia, con un plafond di 10 miliardi.
Nel trimestre il gruppo bancario in Italia ha chiuso con un risultato netto di 49 milioni, -21%, segnando un aumento del 7% delle erogazioni rispetto all’ultimo trimestre del 2019, trainate dalle erogazioni verso le aziende (+22%). Segno positivo (+18%) anche per i mutui casa ma solo nel bimestre gennaiofebbraio, mentre il blocco delle attività a marzo ha fermato l’attività, facendo chiudere il trimestre a -0,8%. Gli impieghi netti di bilancio sono in aumento del 3% su dicembre a 48 miliardi mentre il wealth management vede salire del 10% le commissioni da risparmio gestito «grazie alle performance fatte registrare nel bimestre», anche con l’apporto del canale assicurativo. La qualità degli attivi migliora scendendo al 3,4% i crediti deteriorati e all’1,2% gli npl netti. Solidi la liquidità al 217% e il patrimonio, al 17,4% come total capital ratio.