Polemica sulla sicurezza dei dati Nuovi dubbi sulla app Immuni
co politico più grande. E non è un caso che ieri il leader della Lega Matteo Salvini abbia toccato il tema: «Senza garanzie di non essere schedato non la uso».
Le polemiche degli ultimi giorni sembrano aver minato la fiducia verso uno strumento che se non sarà diffuso servirà a ben poco. Il governo aveva prima indicato un obiettivo del 60% per poi scendere al 25-30%. Un sondaggio di Altroconsumo dice che sarebbe favorevole il 66% degli italiani. Ma sembra una proiezione ottimistica. Ieri l’huffington Post ha pubblicato un pezzo del documento della task force del ministero
La relazione
Verrà scritta e messa ai voti la prossima settimana: nel Copasir molti giudizi critici
dell’innovazione in cui ci sono critiche alla sicurezza di Immuni. Un altro colpetto alla fiducia verso la app, anche se si tratta dello stesso documento che ha suggerito proprio la scelta di Immuni.
La stessa task force adesso si sta concentrando sui cosiddetti modelli predittivi, che serviranno a ipotizzare la possibile evoluzione del contagio, e quindi delle misure da prendere, sulla base dei dati disponibili. Un lavoro che si intreccia con il monitoraggio della fase due con i 21 indicatori fissati dal ministero della Salute, dal numero dei tamponi a quello dei contagiati, fino a quello delle Rsa con almeno un caso critico. Le Regioni hanno cominciato a comunicare i primi dati parziali. Un primo punto si potrà fare alla fine della settimana.