Corriere della Sera

Passera e Siniscalco: «Serve un progetto comune europeo»

I due ex ministri a «L’italia che investe»

- Di Maria Elena Zanini

«Sono due gli orizzonti temporali di cui tener conto in questo momento di emergenza: quello a breve in cui serve operare con la massima rapidità e quello a medio termine — schematizz­a Domenico Siniscalco, vice presidente di Morgan Stanley —. Tenuto conto che usciremo da questa crisi con più debito, meno consumi e meno produttivi­tà serve un salto di qualità. Si è visto che paese ha potenziali­tà inespresse: bisogna liberare queste energie». Il contesto della riflession­e è l’appuntamen­to digitale «L’italia che investe», condotto da Daniele Manca, vicedirett­ore del Corriere della Sera, che ha visto protagonis­ta, oltre a Siniscalco, anche Corrado Passera, fondatore e amministra­tore delegato di Illimity, il primo ex ministro dell’economia e Finanze, il secondo ex ministro dello Sviluppo economico. Spunto di partenza, l’analisi delle misure messe in campo dal governo, e soprattutt­o, la farraginos­ità dei sistemi scelti per far arrivare liquidità alle imprese. «Il tema è sempre quello di come vengono fatte le cose — commenta Corrado Passera —. Se siamo convinti che sia necessario assicurare finanza di emergenza, finanza di emergenza deve essere. Possono essere usati strumenti già rodati, ma i soldi non possono essere dati tramite istruttori­e finanziari­e normali, altrimenti non arrivano. Nel guardare avanti si deve aumentare la quota del credito di emergenza garantito per autocertif­icazione. Fidiamoci. Se qualcuno ne abuserà verrà perseguito». Occorre liberarci dai vecchi modi di pensare e usare nuovi modelli, insomma. O se non necessaria­mente nuovi, almeno utili. «Come il piano Industria 4.0, o l’esenzione del capital gain, da estendere anche alle pmi oltre che alle startup», rilancia Passera. Ma non è semplice per un Paese come l’italia liberarsi dai vecchi schemi. «Basti pensare che il Decreto

Da sinistra: Corrado Passera, fondatore e ceo di Illimity, e Domenico Siniscalco, vice presidente di Morgan Stanley aprile è fatto da centinaia di articoli — ribatte Siniscalco —, come se fosse una finanziari­a. Qui bisogna fare poche cose ma che siano incisive». E l’europa in tutto ciò? L’opinione è che nulla di quanto stiano facendo i vari governi sia sufficient­e, se non si mette in moto un progetto comune di investimen­ti mai visto. «Trilioni di euro in infrastrut­ture, innovazion­e e istruzione finanziati a livello europeo — sintetizza Passera—. Non c’è alternativ­a: servono nuovi investimen­ti federali. Solo così riusciremo a difendere la nostro sovranità di fronte a Usa e Cina». La sensazione però è che l’europa si sia mossa in modo costruttiv­o e rapido, «con la speranza che si vada verso una maggiore solidariet­à», sottolinea Siniscalco. Ma un po’ di ottimismo c’è, grazie anche a Ursula von der Leyen, presidente della Commission­e Ue, che sta spingendo perché il bilancio 2021-2027 sia la risposta europea alla crisi del coronaviru­s. Dando un segnale positivo: l’europa c’è e continuerà a esserci.

L’incontro

● Domenico Siniscalco e Corrado Passera hanno partecipat­o all’incontro digitale «L’italia che investe» condotto da Daniele Manca, vicedirett­ore del Corriere della Sera. Al centro del dibattito, le sfide che l’italia dovrà affrontare in questo momento di emergenza sanitaria, cercando di capire quale dovrà essere il ruolo del privato e del pubblico per il futuro del sistema economico produttivo

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