«Ecco i due elementi decisivi per i controlli Ma quello che serve è più consapevolezza»
MILANO «Nei controlli viene dedicata particolare attenzione soprattutto a due elementi: l’obbligo di indossare la mascherina vigente in Lombardia e il divieto di assembramento», spiega il prefetto di Milano, Renato Saccone, indicando i punti decisivi per la strategia di controllo durante la fase 2. E non si tratta (soltanto) di un’indicazione di «repressione» di fronte alla folla che due giorni fa s’è radunata sui Navigli: mascherine e distanziamento sono invece alla base di un tema che «oggi più di prima, con una maggiore libertà di movimento, diventa decisivo, e cioè la consapevolezza dei comportamenti, che abbiamo visto ad esempio per le code nei supermercati e nell’utilizzo dei mezzi pubblici».
● Prima di passare nell’ufficio milanese è stato prefetto della provincia di Torino
La parziale riapertura per gli esercizi pubblici che possono vendere per l’asporto, ad esempio, dovrebbe trovare un suo limite immediato proprio nel rispetto di quei due principi: «Sui Navigli è stata aumentata la sorveglianza, come nei parchi. Ma dato che bisogna indossare la mascherina e non si può stare in gruppo, ne discende in maniera diretta che non si possono acquistare cibo o bevande e poi consumarli accanto ad altri clienti a pochi metri dal locale». Come dire, definiti i punti chiave da rispettare, tutti gli altri comportamenti sociali durante la «Fase 2» dovrebbero prender forma di conseguenza.
Un discorso che si può replicare anche per la protesta dei ristoratori milanesi, che si
In piazza Un’immagine di piazza Santo Spirito, ieri, con diverse persone. Durante la giornata in città non ci sono stati grandi assembramenti o situazioni particolarmente allarmanti sono radunati e per questo sono stati multati. Il prefetto Saccone non può commentare una sanzione contro la quale si potrebbe ricorrere proprio in prefettura. «Il questore di Milano — riflette comunque il prefetto — ha avuto un paio di incontri cordiali con i ristoratori, ai quali ha chiarito le motivazioni dell’intervento. E in ogni caso l’attività delle forze dell’ordine ha sempre avuto un orientamento primario alla prevenzione, inquadrando la sanzione sempre in una gradualità».
Oltre questo però, anche nel caso dei ristoratori, nell’orientamento della prefettura vale sempre il principio primario del divieto di assembramento, che resta un elemento centrale per contenere i rischi di nuove catene di contagio. «Nelle ultime settimane — conclude Saccone — sempre nella stessa ottica, e sempre privilegiando la prevenzione, ci sono state sanzioni senza fare alcuna distinzione, una casistica ampia che va dai gruppi anarchici, a gruppi di estrema destra, ai gilet arancioni, ad altre manifestazioni di protesta avvenute a Milano e in provincia». Perché il problema, unico, resta sempre e solo il raggruppamento di persone.