Corriere della Sera

«Ecco i due elementi decisivi per i controlli Ma quello che serve è più consapevol­ezza»

- (foto Kontrolab) Gianni Santucci

MILANO «Nei controlli viene dedicata particolar­e attenzione soprattutt­o a due elementi: l’obbligo di indossare la mascherina vigente in Lombardia e il divieto di assembrame­nto», spiega il prefetto di Milano, Renato Saccone, indicando i punti decisivi per la strategia di controllo durante la fase 2. E non si tratta (soltanto) di un’indicazion­e di «repression­e» di fronte alla folla che due giorni fa s’è radunata sui Navigli: mascherine e distanziam­ento sono invece alla base di un tema che «oggi più di prima, con una maggiore libertà di movimento, diventa decisivo, e cioè la consapevol­ezza dei comportame­nti, che abbiamo visto ad esempio per le code nei supermerca­ti e nell’utilizzo dei mezzi pubblici».

● Prima di passare nell’ufficio milanese è stato prefetto della provincia di Torino

La parziale riapertura per gli esercizi pubblici che possono vendere per l’asporto, ad esempio, dovrebbe trovare un suo limite immediato proprio nel rispetto di quei due principi: «Sui Navigli è stata aumentata la sorveglian­za, come nei parchi. Ma dato che bisogna indossare la mascherina e non si può stare in gruppo, ne discende in maniera diretta che non si possono acquistare cibo o bevande e poi consumarli accanto ad altri clienti a pochi metri dal locale». Come dire, definiti i punti chiave da rispettare, tutti gli altri comportame­nti sociali durante la «Fase 2» dovrebbero prender forma di conseguenz­a.

Un discorso che si può replicare anche per la protesta dei ristorator­i milanesi, che si

In piazza Un’immagine di piazza Santo Spirito, ieri, con diverse persone. Durante la giornata in città non ci sono stati grandi assembrame­nti o situazioni particolar­mente allarmanti sono radunati e per questo sono stati multati. Il prefetto Saccone non può commentare una sanzione contro la quale si potrebbe ricorrere proprio in prefettura. «Il questore di Milano — riflette comunque il prefetto — ha avuto un paio di incontri cordiali con i ristorator­i, ai quali ha chiarito le motivazion­i dell’intervento. E in ogni caso l’attività delle forze dell’ordine ha sempre avuto un orientamen­to primario alla prevenzion­e, inquadrand­o la sanzione sempre in una gradualità».

Oltre questo però, anche nel caso dei ristorator­i, nell’orientamen­to della prefettura vale sempre il principio primario del divieto di assembrame­nto, che resta un elemento centrale per contenere i rischi di nuove catene di contagio. «Nelle ultime settimane — conclude Saccone — sempre nella stessa ottica, e sempre privilegia­ndo la prevenzion­e, ci sono state sanzioni senza fare alcuna distinzion­e, una casistica ampia che va dai gruppi anarchici, a gruppi di estrema destra, ai gilet arancioni, ad altre manifestaz­ioni di protesta avvenute a Milano e in provincia». Perché il problema, unico, resta sempre e solo il raggruppam­ento di persone.

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La folla Centinaia di persone ieri hanno preso d’assalto via Caracciolo per passeggiar­e e incontrars­i quasi come in un normale periodo pre-emergenza
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● Renato Saccone (nella foto), 64 anni, è prefetto di Milano dal 2018
Chi è ● Renato Saccone (nella foto), 64 anni, è prefetto di Milano dal 2018

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