La crisi e il rilancio nelle parole dei tre presidenti delle istituzioni europee, a settant’anni dal discorso di Schuman che lanciò l’integrazione del continente
che uscirà da questa crisi non potrà più essere la stessa.
Innanzitutto, dobbiamo fare di più per migliorare la vita dei più poveri e dei più vulnerabili. Erano troppe in Europa le persone che, ancor prima che questa crisi cominciasse, lottavano per arrivare alla fine del mese. Oggi a milioni di persone che hanno perso il loro lavoro o la loro impresa si prospetta un futuro incerto. I giovani e le donne sono stati particolarmente colpiti e hanno bisogno di un sostegno concreto e determinato. L’europa deve dar prova di coraggio e fare tutto ciò che serve per proteggere la vita degli europei e fornire mezzi di sussistenza ai suoi cittadini, in particolare nelle aree dove la crisi si è fatta sentire maggiormente.
La nostra Unione deve anche essere sana e sostenibile. Una lezione che dobbiamo trarre da questa emergenza è l’importanza di ascoltare i pareri scientifici e agire prima che sia troppo tardi. Non possiamo rimandare la lotta al cambiamento climatico e dobbiamo costruire la nostra ripresa sul Green Deal europeo. Per essere più vicini ai cittadini dobbiamo rendere la nostra Unione più trasparente e democratica. La Conferenza sul futuro dell’europa, il cui avvio era previsto per oggi e che è stata rinviata solo a causa della pandemia, sarà essenziale per sviluppare queste idee. Viviamo un momento di fragilità temporanea e solo un’unione europea forte sarà in grado di proteggere il nostro patrimonio comune e le economie dei nostri Stati membri.
Ieri abbiamo commemorato il 75° anniversario della fine della Seconda guerra mondiale. Dobbiamo sempre ricordarci degli orrori e della barbarie della guerra e dei sacrifici fatti per porvi fine. Oggi riflettiamo su ciò che è successo dopo. La generazione degli anni 50 pensava che sulle rovine della guerra si potessero costruire un’europa e un mondo migliori. Come poi è avvenuto. Se impariamo queste lezioni, se rimaniamo uniti nella solidarietà e con i nostri valori, allora l’europa potrà emergere anche questa volta dalla crisi, più forte di prima.