Corriere della Sera

Svezia, senza chiusure tanti morti E l’immunità di gregge è lontana

- Silvia Turin

La Svezia traccia un primo bilancio della sua strategia di rinunciare al lockdown per cercare di convivere con il virus e arrivare senza traumi all’immunità di gregge.

Facendo il confronto con i Paesi nordici vicini, il dato svedese peggiora in ogni ambito: il numero di morti ha raggiunto 2.941 su 23.918 casi, ma se lo rapportiam­o alla popolazion­e e lo confrontia­mo con il dato di Finlandia, Norvegia e Danimarca vediamo come in Svezia i morti siano moltissimi.

Il numero di casi è anche il più alto per popolazion­e rispetto agli altri Paesi e non è dovuto al numero di tamponi fatti, anzi, la Svezia fa meno test di tutti, quindi il numero di casi potrebbe essere molto

La Regina Elisabetta, 94 anni, più alto.

Di recente Anders Tegnell, l’epidemiolo­go a capo dell’agenzia di sanità pubblica svedese, ha dichiarato che l’elevato bilancio delle vittime del Paese «è stato davvero una sorpresa, devo dire che non avevamo calcolato un così alto numero di morti». Lo «stupore» è dovuto ai molti decessi nelle case di cura, dove le visite dei parenti erano state vietate (una delle poche restrizion­i del Paese): «È molto difficile tenere la malattia lontano da lì. Anche se stiamo facendo del nostro meglio, ovviamente non è abbastanza. Pensavamo che le nostre case per anziani sarebbero riuscite ad evitare i contagi», avrebbe confessato. Tegnell ha però anche detto che la strategia della Svezia ha dato buoni risultati.

In realtà ci sarebbero altre cattive notizie per il Paese nordico: molte persone hanno deciso di rimanere a casa comunque, la mobilità è solo leggerment­e superiore infatti rispetto ad altri Paesi scandinavi (vedi tabella 2, ndr), meno 18% contro il 28%.

E anche i mercati non vanno così bene. L’indice azionario principale svedese è messo peggio (a fine aprile -19%) di quelli di Norvegia e Danimarca (rispettiva­mente -9% e -6%) e più vicino a quello finlandese (-24%). Una strategia che per ora non ha premiato quindi la salute né le imprese.

La strategia di mitigazion­e dolce finora seguita, basata più sulla persuasion­e che non sui divieti, ha portato a tenere locali, scuole (quelle per bambini piccoli) e uffici aperti. Con solo raccomanda­zioni di non fare visite ai genitori anziani e divieto a raduni e ingressi nelle case di cura. Nella tabella 3, vediamo il confronto con gli altri Paesi scandinavi, dove tutto viene chiuso (tranne alcuni locali in Norvegia). La Danimarca in particolar­e è stata tra le prime in Europa a chiudere confini, negozi, scuole e ristoranti e a vietare grandi raduni. Il tasso di mortalità in Svezia è aumentato significat­ivamente raggiungen­do 291 persone ogni milione di persone, la Danimarca 87, la Finlandia 45 e la Norvegia 38. Danimarca e Norvegia hanno allentato i blocchi su scuole e negozi. La Finlandia ha esteso le sue restrizion­i fino al 13 maggio.

Lena Hallengren, ministro svedese per la salute e gli affari

Sorpresa

Anders Tegnell, epidemiolo­go capo: «Il numero di vittime? Una vera sorpresa»

sociali, ha dichiarato alla Cnn: «Non esiste una strategia per arrivare all’immunità del gregge. La Svezia condivide gli stessi obiettivi di tutti gli altri Paesi: salvare vite umane e proteggere la salute pubblica». Jan Albert, professore presso il Dipartimen­to di Microbiolo­gia tumore e biologia cellulare presso il Karolinska Institutet, ha detto alla Cnn: «È chiaro che la Svezia ha avuto più morti rispetto a molti altri Paesi europei, ma i blocchi più rigidi servono solo ad appiattire la curva e appiattire la curva non significa che i casi scompaiano, sono solo spostati nel tempo.non è detto che avere molti casi in un secondo momento sia meglio».

In Svezia pensano di aver passato il picco ma non è ancora dimostrato e quanto all’immunità di gregge, stimata al raggiungim­ento di circa il 60% della popolazion­e totale infettata, i valori sono lontanissi­mi anche negli epicentri peggiori e quindi anche in Svezia per ora. Forse solo in Val Seriana si è raggiunta questa prevalenza, in altre zone si parla al massimo del 10%.

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