Corriere della Sera

«Ora lavoriamo sui bisogni di bambini e genitori»

- Grazia Guazzaloca

Ora che il lockdown ha centrato gli obiettivi sanitari, cosa è rimasto di quelli sociali? Per il bene della comunità ci siamo chiusi in casa: la priorità era proteggere le fasce di popolazion­e a rischio ed evitare il collasso di un sistema sanitario che, per nostra fortuna, cura chiunque bussi alla sua porta. Con amarezza oggi constatiam­o che ai nostri figli non spetta la medesima tutela. Nella giusta battaglia per la salute della comunità, si dimentica che il benessere collettivo non passa solo dall’assenza di malattia, ma dal godimento di tutti i diritti fondamenta­li incluso quello all’istruzione. La scuola è snodo cruciale per lo sviluppo cognitivo, emotivo e sociale dei bambini. Il ritardo nella ripresa delle attività scolastich­e avrà un profondo impatto sociale, soprattutt­o nelle fasce più deboli, per le quali le proposte di didattica a distanza sono inadeguate per ragioni economiche, logistiche e culturali. Si chiede alle famiglie di sopperire alla mancanza di un progetto organico per la scuola, sacrifican­do da un lato i bisogni educativi di bambini e ragazzi, dall’altro il lavoro dei genitori, soprattutt­o madri, costretti a scegliere tra famiglia e lavoro. La campagna «Diritto alla Scuola», che sto promuovend­o insieme ad alcune amiche, come me lavoratric­i e mamme, vuole dare voce a milioni di famiglie, riportando i temi di scuola, lavoro e diritti dei bambini al centro dell’agenda politica (www.dirittoall­ascuola.org).

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