Il signore degli zoccoli «Per portarli serve personalità»
Il modo migliore per indossarli è con un paio di jeans corti alla caviglia, skinny o a zampa — come Sarah Jessica Parker —, ma anche con una gonnellona o una tuta intera in denim. Come Julia Roberts. Perfetti per un aperitivo in montagna (sono caldi e ricordano i sabot valdostani) e per la giornata in stile casual-friday grazie a quell’aspetto un po’ californiano, che fa pensare alle star di Los Angeles. «La prima volta che li ho visti è stato a Milano: li portava una ragazza con dei pantaloni scampanati, una camicia e un giubbotto di renna. Le ho chiesto di che marca fossero e li ha sfilati mostrandomi l’etichetta Dansko», racconta Alessandro Mimun, che dopo aver lanciato il fenomeno Sebago ha avuto l’intuizione di importare i clogs nati in Danimarca ma imposti nel fashion dalla coppia di americani Mandy Cabot
Alessandro Mimun La prima volta li ho visti a Milano: poche settimane dopo ero già a Filadelfia, per importarli
e Peter Kjellerup. Dopo aver incrociato la ragazza milanese ha cominciato a cercare in rete informazioni. «In poche settimane ero a Filadelfia, per importare gli zoccoli che tutti in America già avevano: li vedevo indosso agli infermieri e alle ragazzine per strada che li portavano con i doppi calzettoni». La spinta a credere in quel prodotto è arrivata grazie alla sua assoluta diversità da quello che già esisteva nel mercato delle calzature. «Volevo proporre qualcosa di nuovo, che non fosse già negli occhi delle persone: un oggetto un po’ scioccante, ma capace di creare, anche grazie al “dislike”, curiosità».
Così 8 anni fa i Dansko hanno cominciato a farsi strada in Italia: le prime a indossarli sono state «le pioniere, donne così all’avanguardia che di solito non si curano di uscire con qualcosa che potrebbe non piacere agli altri». Tra di