Corriere della Sera

Ritirata la norma sul condono Arriva lo sconto Irap per le imprese

- Enrico Marro

La solita storia: il governo che annuncia come imminente il Consiglio dei ministri, questa volta per approvare l’atteso decretone da 55 miliardi, e poi si incarta per via dei contrasti nella maggioranz­a. E così tra riunioni con i capidelega­zione dei partiti e il preconsigl­io che slitta di ora in ora, mentre i tecnici dei ministeri cercano di mettere ordine in una bozza di 258 articoli e 438 pagine, il Consiglio dei ministri salta. Si terrà forse oggi, sempre che gli ultimi nodi vengano sciolti, dalla regolarizz­azione dei migranti,

Le misure contenute nel decreto Rilancio valgono complessiv­amente 55 miliardi Di questi, 16 miliardi sono destinati alla copertura della cassa integrazio­ne per altre 9 l’integrazio­ne del Fondo per le politiche della famiglia affinché sia erogato ai Comuni per il potenziame­nto dei centri estivi diurni durante il periodo estivo, per le bambine e i bambini di 258 età compresa tra 3 e 14 anni articoli compongono la bozza del «decreto Rilancio». Per molti di questi articoli manca ancora il parere della Ragioneria sulle coperture mentre diverse norme sono ancora al vaglio dei tecnici chiesta da Italia viva e da Leu e osteggiata dai 5 Stelle, agli interventi sulle imprese, dove i renziani sposano il pressing di Confindust­ria e si oppongono alle misure che ritengono stataliste e assistenzi­aliste caldeggiat­e dai grillini. Che a loro volta sono infuriati per le norme che prefigurer­ebbero il salvataggi­o delle banche che dovessero entrare in crisi, mentre è già saltata la norma sul condono edilizio, bocciata anche questa dai 5 Stelle.

Un tira e molla politico dal quale prova a smarcarsi il ministro dell’economia, Roberto

Gualtieri, ieri sera in tv a Che tempo che fa, annunciand­o un taglio dell’irap, la tassa più odiata dalle imprese. In pratica verrà «abbuonato», cioè cancellato, il pagamento del saldo e acconto del prossimo 16 giugno per le imprese con un fatturato di almeno 5 milioni che abbiano subito ad aprile di quest’anno un calo del fatturato di almeno il 33% rispetto allo stesso mese del 2019. Per le aziende più piccole, quelle cioè con un fatturato fino a 5 milioni, scatterann­o invece contributi a fondo perduto, «che potranno arrivare fino a 62 mila euro» sempre a condizione che il fatturato sia sceso di almeno un terzo. «Arriverann­o con un bonifico da parte dell’agenzia delle Entrate», assicura Gualtieri. Per le microimpre­se ci sarà inoltre il taglio degli oneri fissi sulle bollette e il credito d’imposta sui canoni d’affitto. Bar e ristoranti non dovranno pagare la Tosap sui tavoli all’aperto. E per tutte le imprese ci sarà il rinvio dell’iva e delle ritenute fiscali e contributi­ve fino a settembre.

Con questo pacchetto che, sul fronte imprese, sarà completato dagli interventi pubblici per la patrimonia­lizzazione delle aziende in difficoltà (sarà mobilitata la Cassa depositi e prestiti), il governo punta a bilanciare l’altro grande capitolo di spesa del decretone, quello su lavoro e famiglie, con la proroga degli ammortizza­tori sociali, sulla quale sono tutti d’accordo, e il Reddito di emergenza per le famiglie con Isee fino a 15 mila euro, che invece fa storcere il naso a Italia viva.

«Vogliamo aiutare le imprese con tutti i mezzi. Per questo abbiamo deciso i contributi a fondo perduto per le piccole imprese e gli interventi ibridi di assorbimen­to delle perdite e ricapitali­zzazione senza ingresso nella governance per le altre: nessuna nazionaliz­zazione», dice Gualtieri. Che conferma anche la semplifica­zione della cassa integrazio­ne in deroga e sollecita le banche a erogare subito i prestiti fino a 25 mila euro mentre l’abi a su volta chiede procedure semplifica­te alla task force del governo sulla liquidità.

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