Pessina, l’italiano nella task force Usa «Ora un’alleanza per il vaccino»
d Come spesso accade, in Italia si è finito per fare più autocritica del necessario Nella fase 2 molto dipenderà dai comportamenti delle persone
WASHINGTON Il vaccino arriverà «relativamente presto», ma non è detto che «si riuscirà a trovare un modo per garantirlo subito a tutti. C’è bisogno di più collaborazione internazionale». Stefano Pessina, 78 anni, nato a Pescara, è il vice presidente esecutivo e l’amministratore delegato (Chief executive officer) della multinazionale farmaceutica Walgreens Boots Alliance. La società, che conta su circa 9.500 farmacie solo negli Stati Uniti, fa parte della task force anticovid-19 voluta da Donald Trump. Pessina ha risposto per iscritto alle domande del Corriere. Lei ha un osservatorio internazionale privilegiato. Quali riflessioni può fare sulle diverse strategie seguite nei vari Paesi?
«È ancora presto per capire quale risposta abbia funzionato meglio. Certo è che, come prevedibile, nessuna strategia è veramente riuscita a fermare il virus. Lavorando in tutto il mondo — dagli Usa, all’europa, al Medio Oriente, alla Cina — sappiamo bene quanto sia difficile trovare soluzioni valide ovunque. Figuriamoci in un’emergenza sanitaria come questa, dove entrano in gioco tantissimi fattori, diversi in ogni Paese. Nel Regno Unito, dove le nostre farmacie Boots sono state scelte come partner strategico dal sistema sanitario nazionale per i test, si è vista una certa confusione nella “fase uno”. Sull’italia mi sento di dire che, come spesso accade, si è finito per fare più autocritica del necessario: il Paese è stato colpito duramente e per primo in Occidente. Ora è appena iniziata la “fase due”: qui molto dipenderà dai comportamenti delle persone». Che cosa stiamo imparando da questa crisi?
«Tutti hanno capito quanto sia fondamentale garantire il funzionamento dei servizi essenziali. Noi siamo stati da subito in prima fila nella risposta all’emergenza, con le nostre farmacie ma anche con la nostra distribuzione. Purtroppo questa crisi ha anche messo in evidenza la grave mancanza di coordinamento nella gestione della sanità globale. L’unico modo per prevenire queste situazioni sarebbe mettere insieme le conoscenze che ci sono, ad esempio per velocizzare i processi di sviluppo dei vaccini. Finora abbiamo visto più che altro divisioni e tendenza all’isolamento. Ma virus come questo non conoscono confini. C’è bisogno di più collaborazione». Nel mondo si profila una competizione tra le aziende per produrre i vaccini. Non c’è il rischio che il vaccino non sia distribuito in modo uniforme in tutto il pianeta?
«Queste distorsioni ci possono essere e, lo ribadisco, sono anche dovute a una mancanza di coordinamento globale. Sono convinto che un vaccino si troverà relativamente presto, ma non sono sicuro che si riuscirà a trovare un modo per garantirlo subito a tutti. Se la propagazione del virus nei prossimi mesi continuerà a destare preoccupazione, purtroppo c’è il rischio di vedere ulteriori divisioni e disuguaglianze». La crisi dimostra quanto sia indispensabile avere uno Stato centrale molto più forte di quanto sia ora? «È innegabile che il virus abbia messo in evidenza
d Finora abbiamo visto più che altro divisioni e tendenza all’isolamento. Ma virus come questo non conoscono confini C’è bisogno di più collaborazione
d Sono convinto che un vaccino si troverà relativamente presto, ma non sono sicuro che si riuscirà a trovare un modo per garantirlo subito a tutti
alcune fragilità del sistema. Una presenza dello Stato, nella giusta misura e nei giusti ambiti, può rendersi necessaria. Coinvolgere il settore privato è fondamentale, come ha deciso di fare il governo Usa. Queste azioni devono rientrare in una visione ampia per lo sviluppo dell’economia nazionale, che vada oltre l’emergenza». Come state lavorando con il governo americano?
«Il governo Usa ci ha voluto da subito al suo fianco per coinvolgere le nostre farmacie Walgreens nella realizzazione di test Covid- 19 in tutti gli Stati. La priorità viene data al personale sanitario e agli over 65. Le persone raggiungono in auto una nostra farmacia e il nostro personale effettua il test senza che debbano scendere dal veicolo. Entro ventiquattro ore si riceve il risultato. Il contributo delle aziende private è fondamentale per estendere la diffusione dei test sul territorio».