Paura a Wuhan che sembrava guarita Dopo 36 giorni, un altro «paziente 1»
Ha 89 anni, moglie asintomatica. Chiusa una città vicina alla Nord Corea
Una domenica non serena per le autorità sanitarie in Cina: 14 nuovi casi di Covid-19, il primo incremento a doppia cifra nel mese di maggio. E 12 sono contagi interni, non «importati» come quasi tutte le segnalazioni a partire da aprile. La situazione è allarmante nella città di Shulan, provincia settentrionale di Jilin, che confina con la Nord Corea. In questo centro di 630 mila abitanti è stato scoperto un focolaio di coronavirus con 11 pazienti. Sarebbero stati tutti infettati da una donna che fa la lavandaia. Shulan è
Il malato
● Il paziente infettato a Wuhan non era tornato dall’estero e dunque non è tra i cosiddetti «importati»
● A Wuhan vige l’obbligo di mascherina, con sistemi di tracciabilità via smartphone stata posta in quarantena stretta, che ai tempi della pandemia chiamiamo «lockdown», all’inglese. Introdotta la «legge marziale» per far rispettare l’ordine di chiudersi in casa, scrive la stampa cinese. Dal 3 aprile Shulan non aveva più avuto casi; la donna nuova «paziente 1» era asintomatica.
Non era tornato dall’estero e dunque non è stato «importato» neanche il caso riscontrato a Wuhan, che è stata riaperta l’8 aprile dopo 76 giorni, pur con una serie di precauzioni, dall’obbligo di mascherina in pubblico all’uso di sistemi di identificazione e tracciabilità capillari, attraverso smartphone. Al 9 maggio, comunica l’agenzia Xinhua, un totale di 283.074 persone entrate a stretto contatto con i contagiati erano state rintracciate in Hubei, comprese 1.001 tuttora in osservazione medica. Il malato annunciato ieri, il primo da 36 giorni, ha 89 anni, è in condizioni critiche; contagiata anche la moglie, che però non ha sintomi. Il rischio epidemiologico nel quartiere di Wuhan dove abita la coppia è stato portato da basso a medio.
Wuhan ha 11 milioni di abitanti, tanti quanti la Lombardia: quando anche da noi avremo un solo caso potremo compiacerci. Ma i virologi, in Cina e in Occidente, avvertono di non illudersi: il coronavirus
La lavandaia
La donna che ha riportato il contagio a Shulan lavorava per la polizia locale