SOSPENDIAMO GLI ANNUNCI ALLA SCUOLA SERVE UN PIANO
Caro direttore, sono del 1946 e quindi ho fatto elementari, medie e superiori subito dopo la guerra. Le scuole di Milano erano poche e quelle rimaste in piedi erano messe male. Darei un consiglio ai giovani governanti di oggi. Seguire quello che fu fatto allora senza inventarsi nulla: doppi turni nelle stesse aule con chi andava al mattino e chi al pomeriggio. O, ancora più democraticamente, tre giorni al mattino e tre al pomeriggio. E a quel tempo tutto senza computer.
Caro signor Tavolotti,
per fortuna le nostre scuole sono in condizioni migliori di quelle del dopoguerra. E le nuove tecnologie ci offrono qualche opportunità in più per affrontare l’emergenza del contagio. Quello che forse ci manca sono governanti seri e razionali che ci trasmettano l’energia necessaria a superare questa fase. Un punto di partenza potrebbe essere quello di mettere fine alla confusione di questi giorni: annunci a ripetizione, con fughe in avanti e retromarce, dietro le quali si nascondono spesso l’assenza di una strategia precisa per far ripartire con regolarità l’anno scolastico. Per un mese sospendiamo le comunicazioni e il dibattito e cominciamo a studiare i diversi problemi e a disegnare risposte convincenti. Istituto per istituto quale è l’affollamento massimo possibile di studenti? Come sono composte le diverse classi nelle città e nei comuni italiani? Come è possibile far ruotare gli studenti, farli entrare in orari diversi? E come organizzare gli insegnanti che nel caso di doppi turni dovrebbero naturalmente cambiare i loro orari di lavoro? Sono le prime domande a cui dovrebbe seguire una mappatura delle disponibilità tecnologiche dei diversi istituti, nel caso si vogliano utilizzare ancora le lezioni a distanza con metà degli alunni in classe e il resto a casa. Sarebbe molto importante saperlo subito per finanziare il necessario salto tecnologico da realizzare in questi mesi estivi. Magari avviando anche tutti i cantieri che servono per ristrutturare e sistemare gli edifici in cattive condizioni e per sanificarli.
E ancora: quali sono i problemi per le scuole elementari e medie dove orari sfalsati, doppi turni, lezioni a distanza impattano sulle famiglie che dovrebbero conciliare tutto questo con il loro lavoro? Non sono un esperto di organizzazione scolastica ma questi sono gli interrogativi di buon senso che credo, come me, si pongano tutti. La scuola e la formazione sono troppo importanti (e lo abbiamo visto in questo bruttissimo periodo) perché vengano lasciate a confusione e improvvisazione.