Bocca a bocca
Ci stanno apparecchiando un’estate da signori. Addio carnai e ingorghi sulla battigia: per volontà del governo anche le spiagge di Ostia e Riccione si trasformano in resort di lusso. All’ingresso dello stabilimento balneare verremo accolti da un «Covid manager» in guanti, che ci condurrà alla sdraio di nostra competenza e conserverà sul telefono i nomi di tutti i glutei che vi si sono posati prima: così finalmente sapremo chi è il cafone che appiccica la gomma da masticare sullo schienale. Per evitare gli assembramenti sediziosi dei pasdaran del ghiacciolo al bancone del bar, le consumazioni ci verranno servite sotto l’ombrellone da personale mascherato, in un’atmosfera di relax a cui contribuirà l’assenza di racchettoni e di bambini che schizzano sabbia negli occhi, essendo severamente proibito giocare.
La distanza regolamentare di cinque metri ci metterà al riparo dalla petulanza dei vicini d’ombrellone. Non ci si dovrà più sottoporre al rito sadomaso della spalmatura reciproca di crema abbronzante, a meno di autocertificare che la pelle appartenga a un congiunto di primo grado. Un servizio di droni e bagnini addobbati da infermieri ci proteggerà dall’assalto dei venditori di cianfrusaglie, così tutti finiremo di leggere la Recherche senza venire interrotti di continuo. In acqua ci si potrà schizzare da lontano, ma solo tra parenti. E poiché la respirazione bocca a bocca è proibita, gli affogati esaleranno l’ultimo respiro in condizioni igieniche di assoluta sicurezza.