Il paesaggio come storia Nel comune «diffuso» un aiuto dai ponti radio
Bimbi, maestri, genitori Tutti pronti a imparare grazie a quindici tablet
In Toscana Sovicille, 10 mila abitanti, ha avuto installate gratuitamente le antenne
«Quel soave luogo». Accattivante l’etimologia latina («suavis locus ille»). Allusiva quella greca, che risulta anche la più accreditata, da «sukon-siconio»: fiore del fico. Piante di fico in abbondanza, tra vigneti e uliveti, disegnano il paesaggio mediterraneo di Sovicille, comune senese tra i più estesi e compositi della provincia. Più di 14mila ettari, ad altitudini variabili tra i 200 e i 600 metri, che vanno dalle porte di Siena alla Val di Merse, nella direttrice che conduce al mare (Massa Marittima, Follonica; più avanti Castiglione della Pescaia e Punta Ala) passando per Chiusdino e per l’ipnotica Abbazia di San Galgano.
Poco più di 10mila gli abitanti dislocati in una moltitudine di centri residenziali, per lo più borghetti di origine medioevale. In alcuni , come Tonni, Toiano, Torri e Tegoia, il tempo sembra essersi fermato. Altri sono diventati frazioni popolose, come San Rocco a Pilli e Rosia. Tantissime, qua e là, le pievi, le ville e i castelli. «In un territorio tanto vasto, con dispersione abitativa marcata, restano zone scarsamente servite dalla banda larga e zone per niente coperte. Un’esigenza sottolinea il sindaco di Sovicille, Giuseppe Gugliotti - che si è acutizzata negli ultimi due mesi, con la permanenza in casa di studenti e lavoratori». Da una segnalazione dell’unione nazionale di comuni, comunità e enti montani è arrivata la proposta di Eolo, operatore di telecomunicazioni con la mission di portare internet dove gli altri non arrivano. «A partire dalla settimana scorsa —riferisce Gugliotti — abbiamo fatto conoscere alla cittadinanza l’opportunità di ricevere il segnale dal sistema di ponti radio utilizzato da Eolo, che ha una copertura abbastanza ampia sul nostro territorio e ha lanciato come iniziativa promozionale l’installazione gratuita (valore: 30 euro)». Cento le manifestazioni di interesse raccolte nella prima settimana; 15 gli abbonamenti già chiusi.
«Nella nostra comunità abbiamo 2.700 bambini e ragazzi tra gli 0 e i 24 anni (praticamente la fascia degli studenti) e 5.500 adulti tra i 25 e i 65 anni, tra cui molti lavoratori del terziario, in buona parte impegnati nello stabilimento farmaceutico di Rosia. L’emergenza coronavirus ha portato tutti loro a richiedere connessioni da casa. E, dimostrando che il lavoro agile è possibile, ha accelerato dinamiche di cambiamento nelle organizzazioni aziendali. Avremo perciò bisogno di investimenti importanti sia sulla banda larga sia sulla rete di telefonia mobile», annuncia il sindaco.
Sarà pesante l’impatto economico di Covid-19 su un comune abituato a circa 100 mila presenze turistiche all’anno, con una permanenza media di oltre 4 giorni e una quota importante di stranieri nel centinaio di strutture ricettive. «Oltre alle classiche misure a sostegno degli operatori turistici (come il contributo sulla Tari), stiamo lavorando su una progettualità da consolidare nel momento in cui usciremo dalla crisi. Pensiamo ad esempio —dice il sindaco— a sviluppare il turismo sportivo qui dove già si allenano le nazionali di atletica dell’uganda e del Burundi. Il nostro territorio si presta bene all’attività all’aria aperta. E poi c’è la partita del turismo culturale, con l’idea di un museo delle pievi». Sovicille guarda al futuro scommettendo sulla richiesta di un turismo lento. Con una connessione internet veloce.
La nostra dispersione abitativa comporta scarsa connessione o nessuna copertura. Il nuovo sistema ci aiuterà ad accelerare la svolta nelle dinamiche del lavoro terziario
Abbiamo pensato a renderci più digitali già prima della pandemia. E l’arrivo degli i-pad ha coinvolto tutti. Per il 25 aprile si è potuto fare anche a distanza un lavoro sui valori della libertà
Nel Canavese Rivarolo (1600 abitanti) ha aderito in massa a Eolo Missione Comune
Magari tra i bambini di Rivarossa, in provincia di Torino a pochi chilometri di distanza da Rivarolo Canavese, grazie al progetto Eolo Missione Comune, c’è un funzionario che si occuperà di progetti umanitari per un’organizzazione nazionale e internazionale che difende la libertà degli uomini, oppure un attore in gamba. Lo si saprà naturalmente tra qualche anno, quando sarà cresciuta la quarantina di scolaretti di questo borgo alle porte dell’aeroporto di Caselle, tra il torrente Malone e le pendici orientali della Vauda, poco sopra San Benigno e Lombardore, che è stato tra i vincitori dell’emerita iniziativa volta a favorire la digitalizzazione di realtà a rischio di spopolamento.
I 1600 abitanti, tramite il passaparola, hanno aderito in massa alla chiamata al voto on line (https://missionecomune.eolo.it/). «Considerato il numero ridotto della nostra popolazione - dice il vicesindaco Donata Ponchia - siamo stati davvero efficaci, e dopo Natale abbiamo scelto 15 tablet da donare alla nostra scuola primaria Anna Frank che fa parte dell’istituto Comprensivo di Favria. Una scelta provvidenziale visto l’arrivo della pandemia che ha reso necessaria la didattica da casa. Noi abbiamo subito organizzato un comodato d’uso e con la sezione locale della Protezione Civile li abbiamo dati a chi non aveva i mezzi per collegarsi alle video lezioni».
La trasformazione progressiva di questo paese agricolo dedito alla produzione di cereali e foraggi, oltre che di vino, in quella Smart Community che è l’obiettivo principale dell’iniziativa di Eolo rivolto alle realtà con meno di cinque mila abitanti dal valore di un milione di euro in donazioni digitali è passata dunque attraverso le menti dei cittadini più piccoli di Rivarossa.
«I tablet sono stati utilissimi in questa fase di didattica a distanza — conferma la dirigente scolastica Valeria Miotti — perché i bambini hanno potuto partecipare all’attività normale video connettendosi con le maestre e prendere così parte a questa nuova formula di interazione. Sono serviti anche per la trasmissione dei compiti assegnati e il loro invio al registro elettronico. Gli insegnanti hanno partecipato a corsi di aggiornamento per imparare il miglior uso della didattica digitale, e anche i genitori sono stati coinvolti perché, specialmente per i bimbi più piccoli, la loro presenza e aiuto accanto al video nell’utilizzare i tablet si sono dimostrati imprescindibili».
Tra le missioni assegnate ai bambini da realizzare per mezzo degli strumenti vinti grazie a Eolo, ci sono state quelle di una riflessione incentrata sulla festa nazionale del 25 aprile, quindi il valore della libertà e la sua relativa perdita o restrizione, raccolta poi in un video multimediale collettivo che è stato molto apprezzato. Così come è stato traslato a casa quel progetto di teatralità che avrebbe dovuto svolgersi dal vivo: i bimbi si sono divertiti a raccontare a loro scelta con filmati realizzati in prima persona i pensieri e le sensazioni provati in questo periodo di resistenza casalinga. Ecco, dunque, che la tecnologia è servita a imparare i valori fondanti della nostra Repubblica, e a manifestare quelle primordiali doti attoriali volte a sublimare le difficoltà di non poter giocare insieme.