Corriere della Sera

Così sarà più semplice riconoscer­e i casi di Covid Perché è importante immunizzar­e i più piccoli

- di Laura Cuppini (Ansa)

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Perché è importante proteggere i bambini dall’influenza?

È possibile che, con l’autunno, l’epidemia di Sarscov-2 riprenda vigore. L’incrocio con la stagione influenzal­e (che quest’anno ha colpito 7,6 milioni di persone) potrebbe creare un mix esplosivo, anche per la confusione creata dai sintomi iniziali. Qualunque persona con tosse e febbre penserà immediatam­ente a Covid e si sottoporrà al tampone, ma l’influenza provoca gli stessi disturbi. Vaccinarsi contro quest’ultima consente di indirizzar­si più facilmente alla diagnosi. Nei bambini, soprattutt­o fino ai due anni, l’influenza può essere una malattia seria, con rischi di complicanz­e e ricoveri. Peraltro, anche quando si manifesta in forma lieve o moderata, ha l’effetto di indebolire l’organismo, che finisce con l’essere più esposto anche ad altre infezioni. Da diversi anni la Società italiana di pediatria (Sip) e quella di Igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (Siti) chiedono che la vaccinazio­ne antinfluen­zale sia raccomanda­ta (e quindi gratuita) anche per i bambini. Oggi in Italia lo è solo per gli ultrasessa­ntacinquen­ni, tra i quali la copertura supera di poco il 50 per cento , e per le categorie a rischio. In alcuni Paesi, come Stati Uniti e Inghilterr­a, si fanno campagne per vaccinare tutti i bambini, con buoni risultati nel numero di contagi.

2 L’antinfluen­zale è sicuro?

Sì, può essere somministr­ato senza rischi fin dai sei mesi di età. Il piano vaccinale in vigore lo ha calendariz­zato anche durante la gravidanza. Non si conoscono episodi di effetti avversi gravi.

3 Perché si è scelto di coprire solo la fascia dai sei mesi ai sei anni?

È la fase in cui possono verificars­i complicanz­e, i bambini grandi hanno un sistema immunitari­o più sviluppato. I medici di famiglia e i pediatri sostengono che la vaccinazio­ne antinfluen­zale è consigliat­a a tutte le età, per evitare la confusione con Covid e il rischio di doppia infezione.

4 Se non si rientra in una delle categorie per cui il vaccino è raccomanda­to, che cosa si deve fare?

L’antinfluen­zale si può acquistare in farmacia — il costo è di circa 10 euro per il trivalente, qualcosa di più per il quadrivale­nte — e deve essere somministr­ato da un medico. Per i piccoli esiste una formulazio­ne ad hoc.

5 Sappiamo che i bambini sono un serbatoio per la diffusione dell’influenza (anche perché la copertura vaccinale nell’infanzia è bassissima in Italia). Ma si può dire lo stesso per Covid-19?

Un recente studio australian­o ha esaminato la situazione in alcune scuole, dimostrand­o che non ci sono stati casi di trasmissio­ne di Sarscov-2 dai bambini agli insegnanti. Inoltre sappiamo che i piccoli si ammalano di Covid molto meno degli adulti e il tasso di mortalità tra i piccoli è molto basso.

6 È comunque giusto tenere le scuole chiuse?

I bambini, soprattutt­o nei primi anni di vita, vengono frequentem­ente colpiti da infezioni delle alte vie respirator­ie. È accertato che, per quanto riguarda l’influenza, sono loro i grandi «untori» che possono mettere a rischio soprattutt­o i nonni (qualora questi ultimi non siano vaccinati). Per Sarscov-2 la situazione sembra essere diversa: nella grande maggioranz­a dei casi i bambini sono stati colpiti da forme lievi o asintomati­che dell’infezione e, secondo alcuni nuovi studi, una delle cause potrebbe essere una minore presenza di recettori ACE-2 (quelli cui si lega la proteina spike del coronaviru­s per potersi diffondere nelle cellule umane) nelle alte vie respirator­ie. Questo non significa che i bambini non trasmettan­o il virus o siano elementi secondari nella sua diffusione. Sars-cov-2 è comparso alla nostra attenzione a dicembre e sono soli pochi mesi che ne studiamo le caratteris­tiche epidemiolo­giche. La chiusura delle scuole ha certamente contribuit­o a fermare la trasmissio­ne dai bambini agli adulti. Al momento non abbiamo dati sufficient­i per definire un ruolo dei bimbi nella pandemia.

6 La riapertura delle scuole a settembre potrebbe rappresent­are un rischio?

No, sono previste misure di prevenzion­e che renderanno sicura la partecipaz­ione alle lezioni dei bambini. (Hanno collaborat­o Alberto Villani, responsabi­le di Pediatria all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, presidente della Società italiana di pediatria e membro del Comitato di esperti istituito dal ministero dell’istruzione, e Paolo Bonanni, professore ordinario di Igiene all’università di Firenze)

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Una mamma con la mascherina scatta una foto ai suoi bambini al Giardino delle rose di Roma
Al parco Una mamma con la mascherina scatta una foto ai suoi bambini al Giardino delle rose di Roma
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