Corriere della Sera

Le ombre vincenti di Thomas-symonds

- di Paolo Lepri @Paolo_lepri

«In un’emergenza come questa, la mia opinione è che dobbiamo sostenere il governo nell’obiettivo di ridurre al minimo le perdite di vite umane». Dette in un Paese che ha assistito alle giravolte di Boris Johnson, queste parole confermano il senso di responsabi­lità di Nick Thomas-symonds, «ministro ombra» laburista degli Interni, un uomo che fin dall’inizio del suo mandato ha messo in soffitta il progressis­mo più astratto parlando soprattutt­o della necessità di garantire la sicurezza dei cittadini. Ma sostenere il premier nell’affrontare la pandemia non vuol dire certamente stare a guardare. «Bisogna vigilare», ha aggiunto.

Un aspetto di questa vigilanza è cercare di evitare che la Gran Bretagna si ritrovi senza personale sanitario per l’ostinazion­e con cui il lunatico primo ministro vuole realizzare la Brexit contro tutti e contro tutto. Una nuova politica dei visti allo studio prevede che vengano accolti nel Regno Unito solo gli stranieri muniti di un contratto in grado di assicurare un salario annuale di 25.000 sterline. Una cosa a cui forse la leadership conservatr­ice non ha pensato è che già nel 2019 il 13,1% dei lavoratori del sistema sanitario nazionale (NHS) non erano di origine britannica. Ecco perché Thomas-symonds ha denunciato la «grave ipocrisia» di chi «un giorno applaude queste persone come indispensa­bili e il giorno successivo stabilisce che non sono benvenute». «È necessario contrastar­e — ha annunciato – questa minaccia all’interesse nazionale».

Di salute pubblica Thomas-symonds se ne intende, non fosse altro perché ha scritto una biografia di Aneurin Bevan, l’inventore del sistema sanitario nazionale inglese. Nato in una famiglia popolare gallese, salito in cattedra giovanissi­mo al St Edmund Hall di Oxford (dove si era brillantem­ente laureato), avvocato, parlamenta­re dal 2015, il ministro degli Interni del «governo ombra» potrà essere molto utile al nuovo leader del partito Keir Starmer. Un secondo libro lo ha dedicato a Clement Attlee , un terzo lo sta scrivendo su un altro storico premier laburista, Harold Wilson. Si tratterà, come osserva The New Statesman, di «riportare al futuro» la lezione di questi uomini illustri. Non è escluso che Nick ci riesca.

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