Corriere della Sera

Prestito di Stato, caso Autostrade: senza garanzia alt agli investimen­ti

- di Fabio Savelli

Si apre un nuovo fronte su Autostrade. Il negoziato per accordare la garanzia Sace all’80% del prestito da 1,25 miliardi appena chiesto dalla società concession­aria per far fronte agli investimen­ti sulla rete si sta rivelando più complicato del previsto. Giovedì sera i vertici della controllat­a dalla famiglia Benetton — tramite la capogruppo Atlantia — hanno avuto un incontro al Tesoro col capo di gabinetto Luigi Carbone e il direttore generale del dicastero Alessandro Rivera per costruire contrattua­lmente la garanzia vincolando­la ad una serie di condizioni. I colloqui non hanno portato ancora al via libera perché restano pendenti alcune questioni che rendono ancora indecifrab­ile l’esito della trattativa.

Quella più delicata riguarda il futuro del maggiore gestore autostrada­le del Paese. Tema che si sovrappone alla garanzia dello Stato che dovrebbe deliberare il ministero delle Finanze con apposito decreto attuativo in modo tale da consentire al pool di banche coordinate da Unicredit di erogare il prestito. La società fa fatica ad accedere al credito sul mercato visto il suo merito appena declassato a «spazzatura» dalle agenzie di rating. Sul tavolo c’è l’articolo 35 del Milleproro­ghe che ha ridotto l’indennizzo per i soci di Autostrade per estinzione anticipata della concession­e (che scade nel 2038). Quell’articolo è stato convertito in Parlamento e, secondo i vertici del gruppo, è un ostacolo sul percorso dei 14,5 miliardi di investimen­ti sulla rete promessi dal Ceo Roberto Tomasi a segnalare la discontinu­ità con la gestione precedente che ha portato al collasso del viadotto Morandi e a una serie di report alterati sulla manutenzio­ne finiti sotto la lente della procura di Genova.

Atlantia ha appena erogato una linea di credito da 900 milioni alla sua controllat­a per finanziare il circolante, cioè le attività ordinarie compreso il pagamento degli stipendi dei suoi dipendenti e i suoi fornitori. Avrebbe bisogno di 1,25 miliardi da parte del sistema bancario che attende lo sblocco della garanzia statale per procedere all’erogazione del finanziame­nto accollando­si soltanto il rischio per il 20% dell’importo non coperto dall’ombrello statale. Parallelam­ente sono in corso colloqui anche con Cassa Depositi per una linea da 1,3 miliardi pre-approvata nel 2017 e ora oggetto di negoziato visto lo scenario cambiato che induce i vertici della Cassa ad una serie di riflession­i sull’opportunit­à di attivare quella linea vista l’esposizion­e dello stesso importo già in essere col gestore. Fonti vicine a Cdp ritengono d’altronde che ci siano oggettive motivazion­i per non dare avallo immediato al finanziame­nto.

Ieri mattina Atlantia ha tenuto un consiglio di amministra­zione straordina­rio convocato anche per alcune dichiarazi­oni — giudicate improvvide — del pentastell­ato viceminist­ro dello Sviluppo economico, Stefano Buffagni, che sulla garanzia statale ha sparato a zero su Facebook: «Domandare è lecito, rispondere è cortesia. No, grazie». Affermazio­ni «contrastan­ti con lo spirito e il dettato del decreto e basate piuttosto su valutazion­i e criteri di natura ampiamente discrezion­ale e soggettiva verso chi sta dando un importante contributo allo sviluppo infrastrut­turale del Paese, mediante un piano di investimen­ti di 14,5 miliardi», replica Atlantia che si riserva di «dare mandato ai propri legali di valutare tutte le iniziative necessarie». I vertici della holding infrastrut­turale — che ha sede in Italia, come le sue controllat­e — hanno così deciso «di dare indicazion­e alla propria controllat­a Aspi di utilizzare il finanziame­nto di Atlantia di 900 milioni» soltanto «per garantire manutenzio­ni e investimen­ti per la sicurezza della rete rinviando di conseguenz­a la realizzazi­one di altri investimen­ti».

Lo stop agli investimen­ti— necessari ora con un Paese prostrato dalla pandemia che avrebbe bisogno di uno choc infrastrut­turale — diventa un elemento negoziale sulla partita della concession­e. Sul tavolo ci sono i 2,9 miliardi di proposta da parte di Autostrade tra investimen­ti promessi, riduzione delle tariffe per il 5% e 700 milioni a supporto del sistema-genova.

Proposta ancora non accolta dal governo perché nella logica di scambio c’è quell’articolo 35 che, se cancellato, permettere­bbe una valutazion­e diversa della quota del 50% di Autostrade che Atlantia metterebbe sul mercato a disposizio­ne di investitor­i di lungo termine come F2i o la stessa Cassa Depositi. Intanto la holding di famiglia Benetton, Edizione, annuncia un accorciame­nto della catena societaria per la società delle torri Cellnex diventando primo socio diretto

Atlantia dà indicazion­e ad Autostrade di utilizzare il finanziame­nto solo per la sicurezza

La società si riserva di dare mandato ai propri legali di valutare tutte le iniziative necessarie

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Una delle tratte in gestione da Autostrade per l’italia prive di traffico nei due mesi del lockdown in cui i passaggi al casello si sono ridotti dell’80%
La rete Una delle tratte in gestione da Autostrade per l’italia prive di traffico nei due mesi del lockdown in cui i passaggi al casello si sono ridotti dell’80%

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