La classica non si ferma
Flórez al Rossini Opera, Netrebko all’arena, Gatti dirige a Roma Tutti i festival che ripartono con la musica dal vivo Riccardo Muti inaugura Ravenna e chiude Spoleto
Riparte l’italia dei Festival. Il decreto del governo ha approvato le indicazioni del Comitato scientifico: all’aperto via libera fino a 1000 posti, tra artisti e pubblico. Distanza di un metro, ma niente obbligo delle mascherine per cantanti e musicisti, altrimenti era la rinuncia. Programmi rielaborati e ridimensionati. Si lavora pensando allo streaming. E ora che gli spostamenti verso l’italia sono consentiti, si fa ricorso a tutti gli artisti. A Pesaro il Rof (Rossini Opera Festival) annuncia i recital di nomi come Juan Diego Flórez e Olga Peretyatko. All’arena di Verona Cecilia Gasdia annuncia concerti con star, da Anna Netrebko a Placido Domingo, da Lisette Oropesa a Sonya Yoncheva: «E speriamo in una deroga, 1000 spettatori per noi sono pochissimi, abbiamo 20 entrate, il sindaco si sta muovendo... L’arena non chiuse nemmeno con la pandemia della Spagnola nel 1919».
Verona, insieme con l’opera di Roma e Ravenna, aveva già presentato progetti pilota prima del sì del governo. Il primo a ripartire è il Ravenna Festival: lo aprirà il 21 giugno Riccardo Muti con la sua Orchestra «Cherubini». «Andremo alla Rocca Brancaleone — dice il sovrintendente Antonio De Rosa — una fortezza che per la sua morfologia era usata come difesa dall’esterno. È lo spazio in cui Muti 30 anni fa diresse il primo concerto della nostra rassegna». E il direttore, come simbolo e ambasciatore della cultura italiana nel mondo, chiuderà anche l’estate, il 30 agosto al Festival di Spoleto, che al primo «set» di programmi per quattro giorni dovrebbe aggiungerne un secondo. Il direttore artistico Giorgio Ferrara opererà in due spazi all’aperto: Piazza Duomo e Teatro Romano. «Apriremo con Le creature di Prometeo, il balletto di Beethoven, con i costumi di Roberto Capucci, sarà una sorta di sfilata. Poi Monica Bellucci con il suo reading su Maria Callas che ha fatto a Parigi».
Paolo Vimini è presidente del Rof e vice sindaco di Pesaro: il 70 per cento degli spettatori sono stranieri. «Speriamo nei francesi, il nostro primo pubblico. Abbiamo 400 posti in Piazza del Popolo e 200 per il Teatro Rossini, dove l’orchestra verrà disposta in platea e il pubblico nei palchi, vi proporremo
Sul podio
Il direttore d’orchestra Riccardo Muti: nel 2010 è stato nominato direttore musicale della Chicago Symphony Orchestra La cambiale di matrimonio che è agile, senza coro». L’opera di Roma apre in luglio col Rigoletto diretto da Daniele Gatti e la regia di Damiano Michieletto, sarà il primo teatro a realizzare uno spettacolo in forma scenica, in un allestimento in funzione dello spazio: forse non sarà più piazza di Siena ma un altro luogo a Villa Borghese o in alternativa il Circo Massimo.
Con il ripensamento dello spazio scenico in chiave drammaturgica faranno i conti tutti. Al Festival pucciniano di Torre del Lago il neo direttore artistico Giorgio Battistelli presenta tre nuove produzioni, Tosca con la regia di Stefania Sandrelli, Madama Butterfly e Gianni Schicchi all’esterno dei capannoni dove si creano i carri del Carnevale di Viareggio, più un concerto di Pappano e l’orchestra di Santa Cecilia, la quale, spiega il presidente Michele Dall’ongaro, nella cavea dell’auditorium di Roma farà tutto Beethoven: «Useremo cautela, al secondo black out non ci riprenderemmo». Allo Sferisterio di Macerata Francesco Lanzillotta direttore musicale sta studiando «vie di fuga e dislocazione» e prenderà la bacchetta per il Don Giovanni di Livermore. Palermo «va controcorrente», dice il sovrintendente Francesco Giambrone, presidente delle Fondazioni lirico-sinfoniche: «Prima riapriremo nel chiuso del Massimo, che rimase fermo per 23 anni, con un concerto simbolico. Sentiamo la responsabilità, tutti stiamo provando a rendere possibile l’impossibile, nascondendoci la verità: la sfida della sicurezza e della sostenibilità di bilancio; la sfida organizzativa e creativa».
Giambrone (Palermo)
Sentiamo tutti la responsabilità, proviamo a rendere possibile l’impossibile